Max Nocco presenta il suo disco “Rusty Trombone”, l’intervista esclusiva a Junior V e le nuove uscite di Marcello Coleman, I-Mitri, Danny Red e tanti altri.


Parola d’ordine: contaminazione. Rusty Trombone e My Shelter, Max Nocco e Junior V: due dischi e due facce della musica pugliese protagonisti della terza puntata di R&D Vibes su Radiosonar insieme alle new releases targate Marcello Coleman, I-Mitri, Danny Red, Mighty Prophet e tanti altri.


rusty trombone max nocco penna verdeMax Nocco
è un’istituzione della scena musicale underground del Salento sin dagli anni ’80. Dalla batteria di numerosi gruppi metal, punk e hardcore al bancone di Crash, il suo negozio di dischi a Corigliano d’Otranto, nel corso degli anni ha organizzato un’infinità di eventi e recensito altrettanti dischi.
Max Nocco penna verde Luca BrindisinoMax Nocco, però, è soprattutto un collezionista di vinili, coi quali anima le serate dei migliori locali salentini e non solo, senza legarsi a un genere predefinito ma, come ama dire lui stesso, “guardando negli occhi le persone e cercando di capire cosa hanno voglia di ascoltare“.
Da poco uscito per l’etichetta Killed By Disco Records, il suo primo lavoro da producer Rusty Trombone è anche il titolo dell’omonima traccia che, insieme al remix del dj otrantino Sonda e a Viajar Com O Sol, compone il 12″ che ci ha presentato portando negli studi di R&D Vibes una ventata di world music.

junior v my shelter album penna verdeTornando alle vibrazioni in levare, invece, abbiamo intervistato una delle voci più splendenti del panorama reggae nazionale. Vincenzo Stallone, in arte Junior V, ci ha raccontato di essere stato spesso negli USA dai suoi parenti per perfezionare l’inglese, fornendoci l’inevitabile assist per chiedergli dello zio Sylvester… L’energia e l’allegria di questo ragazzo pugliese, infatti, sono estremamente contagiose sia sopra sia sotto il palcoscenico e non stupisce constatare come, a soli 19 anni, abbia già condiviso la scena con artisti del calibro di Anthony B, Ky-Mani Marley o il figlio di Fela Kuti, Ashton Kuti.
Subito dopo l’esibizione a Corigliano d’Otranto ad aprire il concerto di Hollie Cook, gli abbiamo chiesto di parlarci di lui e presentarci il suo ultimo lavoro discografico, My Shelter, uscito nel 2018 per la stessa etichetta dei Boomdabash, la Soulmatical.

junior v penna verde luca brindisino1) JUNIOR V, sei una delle voci emergenti della musica reggae italiana che. A dispetto dei tuoi soli 19 anni, come ti senti a esserti già esibito già su grandi palchi con artisti importanti?
Per me è un onore aver fatto già tantissime aperture di concerti importanti. Anche se ho solo 19 anni, posso dire di essere nato con la chitarra in mano visto che la suono dall’età di 8 anni. 

2) Hai dunque fatto tanta gavetta, cosa che molti cantanti cercano di saltare attraverso i talent. Tra l’altro noi ti abbiamo visto a Lecce ancora minorenne in quel del Mercatino delle Arti e delle Etnie tenere il palco come un veterano…
Una gavetta iniziata a 15 anni, senza mai farmi abbindolare dai talent o robe del genere: so che per raccogliere frutti bisogna farsi il mazzo, non esistono scorciatoie. Si, mi ricordo di quel concerto a Lecce: allora giravo con una band di ragazzi salentini, ora suono con Niccolò De Candia, primo allievo del batterista di Caparezza Rino Corrieri; poi c’è Alessandro Colasanto in arte “Gibson”, come la chitarra, la mia anima gemella che mi accompagna sin dagli esordi; e infine il Maestro Luca De Leonardis.


Luca de Leonardis, Junior V-incenzo Stallone, Alessandro Gibson e Nicolò de Candia.3) Musicisti che durante il tuo live ci hanno impressionato con continue contaminazioni tra il reggae e il jazz, dimostrando di avere oltre che una grande apertura mentale anche un grande talento.
Io cerco sempre di contaminare tutto perché sono affascinato dalla black music in generale, tanto che quando mi definiscono “solo” un artista reggae per me è quasi un insulto. Io sono nato col folk di Ben Harper contaminato da blues e soul. Alla fine il reggae è una musica così semplice da suonare che sarebbe banale eseguirla senza sporcarla di sfumature provenienti dal grande calderone della black music. O almeno, questo è il mio stile e lo porto avanti, mi sento me stesso proponendo queste cose. Prendi ad esempio l’hip hop: il pezzo intitolato Hollywood che avete sentito stasera l’ho fatto in collaborazione con M-1, il cantante dei Dead Prez. Per cui quando ti ritrovi a 19 anni in studio con questa gente per me è un onore, una grande vibe che mi dà la forza di essere ancora più umile e continuare per la mia strada “a tremila”, come si dice a Bari.

4) La tua esplosione a livello radiofonico è avvenuta con il singolo Mash It Up insieme ai Brothertz e Sis Jane Warrior. Com’è nata quella collaborazione e ne hai altre in futuro?
Agli inizi del mio percorso ho fatto per due anni l’mc con il Roots Reality Hi-Fi, il sound system di mio “fratello” Enzo Paolo con cui sono cresciuto e ho fatto serate ovunque. Lì mi sono fatto le ossa: anche se oggi la mia strada è andata oltre il roots reggae classico, posso dire che cantare sulle basi dub mi ha dato le basi per poter affrontare dei live con la band. Ad esempio, ora che ho finito il concerto ne potrei fare altri tre, sai perché? Perchè quando fai una session al microfono di un sound system inizi all’una e finisci alle cinque del mattino senza sosta. Così quando torni a casa, esausto e senza voce, ti guardi e ti dici: “Beh, mo non voglio cantare mai più!”. Quando invece sei con la band che magari fai giusto una mezzoretta prima dell’artista principale ti sembra di aver fatto solo riscaldamento. E quindi Jane l’ho conosciuta così, tramite il Roots Reality Hi-Fi, e ci siamo divertiti in studio anche con i Brothertz, Alessandro e Pierpaolo, che erano il bassista e il sassofonista del mio primo gruppo e a cui sono legatissimo perché abbiamo condiviso un percorso reggae importante.

Junior V Vincenzo Stallone penna verde5) Anche grazie a questo percorso è venuto fuori questo nuovo disco, My Shelter. Parlacene un po’.
Il disco è stato registrato in Salento, in uno studio a Martano, ed è uscito per la Soulmatical, etichetta dei Boomdabash. My Shelter è il mio percorso, tant’è che mi sono anche tatuato la copertina del disco come mio primo e unico tatuaggio. Si tratta di una mezza chitarra che ha in cima una casa sull’albero. Al termine di questo percorso costituito dai brani dell’album, arrivo al 12° tasto della chitarra che rappresenta il dubbio: o entrare nella casa sull’album o continuare a salire. Questa è la metafora della scelta che ho fatto, sia dal punto di vista musicale che di vita. Prima, infatti, vivevo la cultura reggae e rasta in maniera molto restrittiva, cosa che devo dire mi ha permesso di imparare tantissime cose e di avere delle linee guida molto serie, che mi hanno fatto diventare quello che sono. Al tempo stesso mi sono messo delle catene, privandomi di alcune esperienze che magari durante l’adolescenza andrebbero fatte e che non ho fatto. Questo album nasce da questa consapevolezza e la foto sulla copertina mi ritrae in cima a questa casa sull’albero mentre osservo il benessere derivatomi da questo cambiamento. 

6) Fare un bilancio a 19 anni sembrerebbe un po’ prematuro, però ci sta chiederti cosa vedi nel tuo futuro prossimo.
Dopo questo disco, di cui sono veramente soddisfatto, sto cercando un ulteriore miglioramento. Quindi stiamo lavorando a singoli nuovi con delle collaborazioni anche abbastanza grosse, come ad esempio Claver Gold, uno dei miei rapper preferiti. Un passo che ho sentito di fare adesso perché al contrario My Shelter è stato un disco solo mio, interiore, che ho preferito non condividere con nessuno.

7) Andrai a suonare allo Sziget, ma ti perderai il concerto di Ben Harper, uno dei tuoi idoli…
Me lo state dicendo tutti, ma ricapiterà di vederlo. Ci tenevo moltissimo, perché Ben Harper è davvero il mio artista preferito. Negli anni ho imparato a non idolatrare troppo gli artisti perché poi rischi di rimanere deluso, ma come riesce a mescolare lui tutti i generi della black music credo non lo faccia nessuno. E difatti è apprezzato molto anche negli ambienti del reggae.

Red Vibes Rusty Trombone Junior V Penna Verde

PLAYLIST

SIGLA – LINEA DI MASSA_LDM Sound System – Reasoning     (unreleased)

01 – Marcello Coleman – Dreaming of Zion

02 – Marcello Coleman – Dreaming of Zion riddim    (unreleased)

03 – Max Nocco – Rusty Trombone

04 – Max Nocco – Rusty Trombone (Sonda rmx)

05 – Max Nocco – Viajar Com O Sol

06 – Mykal Rose – Light of Zion

07 – Ras Kalif – The Same

08 – The Ruts – Jah War

09 – Dub War – One Chill

10 – Isha Bel – Ancestor Song

11 – Isha Bel – Ancestor Dub

12 – Brothertz feat Junior V & Sis Jane Warriah – Mash it up

13 – No Finger Nails – Mash Up Dub

14 – I-mitri – Poor Man (NEW RELEASE)

15 – Rainbow Coalition – Poor Man Dub (Chapter5) (NEW RELEASE)

16 – Danny Red – Looking for Rasta (NEW RELEASE)

17 – Russ D. – Dubplate Mix (NEW RELEASE)

18 – The Navigator meets Mighty Prophet – Roots of David (NEW RELEASE)

19 – Mighty Prophet – Roots of Dub (NEW RELEASE)

red vibes on radiosonar XII stagione

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1. Drums of Brixton
2. Climbing Reggae

 

Foto Credits: Max Nocco, Giulio Guarini, Antonio Leo
Fonte: pagine Facebook Max Nocco, SEI, giulioguarini.com