Nella seconda parte del decennio il mercato musicale mainstream defibrilla il reggae falsificandone la parte più pura: il messaggio. L’inquinamento di questo genere è dunque completo e irreversibile: scopriamo come nel podcast di giugno di Spaghetti Reggae.
Penultimo appuntamento mensile con il podcast dello storytelling radiofonico Spaghetti Reggae dedicato alle 4 rubriche di Giugno andate in onda su Radio Città Aperta all’interno di Militant Dub Area.
Ripartiamo dal 2015 con una puntata che abbiamo definito storica, perché si incontrano due generi decisamente distanti tra loro come reggae e indie. Autore di questa contaminazione (dai Lion’s Way definita addirittura “inquinamento”, quasi a sottolineare la rivalità tra i due generi) ad uso e consumo del mainstream è Calcutta, che proprio con Oroscopo raggiunge la consacrazione. Lo stesso Calcutta che è stato vittima di una delle tante parodie di Enzo Savastano, protagonista di un altro ibrido col reggae altrettanto incestuoso: il neomelodico. Proprio così, la canzone si intitola appunto Reggae Neomelodico ma stiamo parlando di un artista che fa della satira alla Checco Zalone il proprio punto di forza e dunque con un po’ di autoironia in questo caso le liriche vi strapperanno un sorriso.
Incontreremo poi tre big della musica leggera italiana come Ligabue, Mina e Celentano che hanno inserito nei loro album delle canzoni in levare che non potevamo non menzionare. Fino ad arrivare al vero fenomeno della seconda parte del decennio, ovvero quel tentativo di riscoperta del reggae da parte del mainstream attraverso il messaggio. La cosa non inganni però, poiché si tratta di una vera e propria parrucca messa in testa a delle operazioni commerciali col solo obiettivo di riciclare un genere che ben si presta ai tormentoni estivi ma che stava vivendo una parabola discendente. Fabri Fibra, Fedez, J-Ax (tremendamente esemplificativo il titolo del loro album Comunisti Col Rolex) o lo stesso Ligabue, canteranno dei testi che scimmiottano l’approccio “conscious” tipico del reggae, con argomenti anti-sistema come la dipendenza da smartphone e social network, il consumismo sempre più sfrenato, la disinformazione e l’analfabetismo funzionale, i continui soprusi da parte di banche e multinazionali oppure il grande classico del proibizionismo. 
Il problema è che si tratta di liriche totalmente svuotate dall’incoerenza di chi le propone, a cominciare dagli stessi videoclip che spesso sono i primi a smentire le buone intenzioni. Un’operazione davvero maligna, dunque, da parte del mercato che finge di offrire una cultura alternativa e degli esempi positivi, ma che invece non fa altro che rinforzare lo status quo e affossare chi, attraverso la musica, dei modelli realmente alternativi cercava di proporli sul serio. Brani che dicono esattamente il contrario di ciò che cantano e che sfruttano l’andamento reggae per accaparrarsi la fetta di mercato anticonformista e rinvigorire un genere che a livello di tendenze mainstream si stava un po’ spegnendo.
Non ci tirerà su nemmeno la splendida voce di Nina Zilli, anche lei prestatasi al vizietto del tormentone nonostante le sue origini in levare che ritroverà anche nella collaborazione con Alborosie nel suo disco Sound The System che è a tutti gli effetti un album Spaghetti Reggae (basti guardare i featuring: rivolto totalmente al mercato discografico italiano). Insomma: continua il nostro viaggio alla ricerca di tutti quei brani e quegli artisti italiani che hanno utilizzato il ritmo in levare al di fuori dei classici contesti underground reggae, sempre con l’irriverente ed esilarante commento dei Lion’s Way in sottofondo.
Playlist
1) Calcutta – Oroscopo
2) Enzo Savastano – Reggae Neomelodico
3) Ligabue – I Miei Quindici Minuti
4) Mina e Celentano – Ma Che Ci Faccio Qui
5) Fedez e J-Ax – Vorrei Ma Non Posto
6) J-Ax e Il Cile – Maria Salvador
7) Nina Zilli – Mi Hai Fatto Fare Tardi
8) Nina Zilli e Alborosie – Ormai
Riascolta le puntate dello storytelling Spaghetti Reggae:
0) Stagioni 2017 (1966-1980) e 2018 (1980-1997), 2019 (1996-2017)
1) Gerardina Trovato e Daniele Silvestri (1996)
2) Subsonica (1997)
3) Giuliano Palma e i Bluebeaters (1999/2000)
4) Africa Unite e Reggae National Tickets (2000)
5) Federico Stragà e Krikka Reggae (2000/2001)
6) Bandabardò e Alberto Camerini (2001)
7) Radici Nel Cemento e Brusco (2001/2002)
8) Ivano Fossati (2003)
9) Dj Francesco e Luca Dirisio (2003/2004)
10) Negrita e Roy Paci & Aretuska (2005)
11) Sud Sound System (2005/2010)
12) Treble, Dani Silk e Jovine (2007/2005)
13) Après La Classe (2010/2003)
14) Fabrizio Moro e Giobbe Covatta (2010)
15) Caparezza (2011/2003)
16) Otto Ohm (2011/2000)
17) Anansi e Club Dogo (2011/2012)
18) Franco Califano, Simone Cristicchi e Boom Boom Vibration (2012/2009)
19) Max Gazzè e Frankie Hi-Nrg (2013-2014)
20) Ridillo e Rocco Hunt (2015)
21) Calcutta e Enzo Savastano (2015)
22) Ligabue, Mina e Celentano (2016)
23) Fedez, J-Ax e Il Cile (2016-2015)
24) Nina Zilli (2017-2016)
25) Samuel e Jovanotti (2017)
Progetto grafico: Alberto De Leo
