Il podcast della quinta puntata di Non Abbiamo Un Calcio Da Fare: commenti post Fiorentina-Lecce e Spal-Lecce (Coppa Italia) e l’analisi pre Lecce-Genoa con il doppio ex Cosimo Francioso e il giornalista de La Voce di Genova, Roberto Vassallo.

Sempre insieme a Luca Brindisino (La Penna Verde), Checco Fedele e Andrea Polo (Quando Il Calcio Era Bello), in diretta dal Panetta Bistrot a Lecce e supportati anche da Pizzeria Margot.
Questi i temi del nostro “bar sport“:
ACCADDE OGGI: 5 dicembre 2004, Lecce-Livorno 3-2, grande rimonta con eurogol di Rullo.
– SALENTO WOMEN SOCCER: vittoria in Coppa Italia col Napoli e occhio alla sfida col fanalino di coda Real Bellante.
UN CALCIO AL PASSATO: commenti post Fiorentina-Lecce. Un Lecce che vince ma soffre con un Babacar ancora spento: chi sono stati i migliori e i peggiori del Lecce in Fiorentina-Lecce? Scopriamolo con le Pagelle Definitive della Penna Verde.
UN CALCIO AL PASSATO: commenti post Spal-Lecce di Coppa-Italia: chi ha convinto e chi no delle seconde linee giallorosse.
AMARCORD: la storia di Quando Il Calcio Era Bello dedicata a Lecce-Genoa 3-0 del 24/08/96, poi tramutata 0-2 a tavolino.
L’EX DI TURNO: telefonata a Cosimo Francioso (Lecce 1995-1997, Genoa 1998-2002), attualmente vice allenatore dell’Under 18 del Sassuolo, che ci ha parlato dei fantastici anni in maglia giallorossa e rossoblu, con qualche aneddoto interessante sui motivi per cui lasciò a malincuore il capoluogo salentino.
LECCE-GENOA: l’analisi della prossima gara insieme a Roberto Vassallo, giornalista de La Voce di Genova.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso

'Non abbiamo un calcio da fare' intervista Cosimo Francioso

'Non abbiamo un calcio da fare' intervista Cosimo FranciosoLa Penna Verde

Pubblicato da Quando il calcio era bello su Venerdì 6 dicembre 2019

Francioso, anche tu nello staff del Sassuolo come Palmieri e Piangerelli?
Si, Checco Palmieri mi ha voluto a tutti i costi: era da un po’ di tempo che mi martellava e alla fine da luglio ho abbracciato anch’io questa bella e nuova esperienza.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomber

Tu arrivasti nel ’95 dopo una stagione favolosa a Casarano, in un Lecce che era tutto da ricostruire dopo una doppia retrocessione. Ci puoi svelare cosa vi disse Ventura nei primissimi giorni di ritiro, quando c’era da amalgamare una squadra completamente nuova praticamente da zero?
Non è stato semplice, non tanto per amalgamare il gruppo quanto per ricompattare un ambiente che veniva da due tremende retrocessioni consecutive dalla A alla C, per giunta con una società tutta nuova. Per quanto riguarda noi si, eravamo tutti nuovi a parte Macellari e dovevamo imparare un gioco strano per l’epoca come il 3-5-2: Ventura era già avanti.

Quali tasti ha toccato per motivare giocatori come te in rampa di lancio dalla C o altri come Lorieri o Zanoncelli che invece venivano dalla A?
Inizialmente quello della tranquillità e della fiducia, perché quello che ci proponeva non era semplice da assimilare e lui cercava di infonderci sicurezza circa il lavoro che andavamo a svolgere. Ci diceva di non avere fretta, di rimanere calmi e di avere pazienza perché erano dei concetti tattici nuovi anche per noi.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomber

Quella in Serie C fu a tutti gli effetti una cavalcata straordinaria in cui solo il Castel di Sangro provò senza successo a giocare il ruolo del guastafeste. La stagione successiva in B, però, fu una vera sorpresa: cinque vittorie consecutive all’inizio poi la sconfitta col Genoa ma in generale un anno in cui si capì subito che quella squadra poteva andare oltre le aspettative salvezza: come avete gestito a livello mentale quell’annata, fatta anche di alti e bassi in alcuni momenti?
Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomberAll’inizio si giocava tranquillamente, forti del lavoro fatto l’anno precedente che era stato duro, perché ti posso garantire che non è stato semplice assimilare il gioco che voleva proporre Ventura: i primi mesi in Serie C abbiamo fatto fatica, ci abbiamo messo un po’ di tempo a capire. Poi è stato tutto in discesa e quel lavoro ce lo siamo ritrovato avanti in Serie B dove eravamo sempre gli stessi e vincere le partite ci veniva semplice, talvolta anche in 9 o 10 uomini. Eravamo consapevoli della forza e della compattezza della squadra, della nostra identità di gioco, ma non certo della possibilità di vincere il campionato. Nel mercato invernale, poi, la società non ha preso tanti rinforzi: quello è stato il segnale che ci ha fatto capire che ce la potevamo fare e infatti, anche grazie alla mancanza di infortuni, Ventura in sostanza schierava sempre la stessa formazione.

Una formazione che, come dicevi prima, era all’avanguardia, con Macellari da una parte a fare tutta la fascia e Mazzeo dall’altra a comporre quasi un tridente con te e Palmieri: degli automatismi quasi impossibili da contrastare per gli avversari…
Era difficile per gli avversari quanto è stato difficile per noi comprenderli! (ride)

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomberTe l’aspettavi il flop di Ventura in Nazionale?
Mah, allenare la Nazionale non è semplice specialmente se sei uno come Ventura che, come abbiamo sottolineato, ha bisogno di lavorare ogni giorno sul campo per fissare certi automatismi, certi concetti di calcio. E infatti nei club dove ha allenato, Pisa, Lecce, Cagliari, Bari, Torino, ha fatto sempre bene, posizionandosi bene e lanciando giovani.

Senti Mimmo, noi abbiamo un tarlo che ci tormenta riguardo quel 1997…
Non è colpa mia… (ride)

Hai già capito di che si tratta…
E certo, l’unico tarlo maledetto è quello: non aver fatto la Serie A con il Lecce dopo la doppia promozione.

Ne abbiamo parlato anche con De Patre e Macellari perché dopo la promozione fu praticamente smantellata tutta la spina dorsale della squadra. Loro ci hanno spiegato che ci fu un problema con il cambio di direzione sportiva da Cataldo a Pavone che voleva portare i suoi giocatori e molti di voi sin dalla primavera non sentivano più di avere un futuro in squadra. È così? Ce lo puoi confermare?
Te lo confermo. Noi già da febbraio o marzo sapevamo che il Lecce aveva preso come direttore sportivo Peppino Pavone e chi era in scadenza di contratto non è stato mai contattato nemmeno per un confronto. Infatti è rimasto solo chi aveva un lungo contratto, come Lorieri o Palmieri, mentre gli altri sono stati praticamente costretti ad andarsene, considerati forse vecchi e fuori dai piani del nuovo Lecce. Ma non fu colpa dei Semeraro, fu Pavone a smantellare quella rosa, Ventura in primis che andò via proprio perché in contrasto con Pavone che non gli volle riconfermare la spina dorsale della squadra.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomber

Dopodiché hai ricominciato a girovagare: prima Ravenna, poi Monza e poi finalmente la grande occasione col Genoa, la squadra dove hai militato più tempo e detieni anche il record di gol con la maglia del Grifone.
Si, è stata la squadra dove a livello personale ho raccolto di più. Anche lì però ho un tarlo: non essere mai riuscito a portare il Genoa in Serie A nonostante i titoli di capocannoniere e nonostante partissimo ogni anno coi favori del pronostico.

Stai avendo modo di seguire il Lecce di Liverani?
Si, noto che a livello di risultati sta facendo fatica in casa ma a livello di prestazioni credo si stia comportando abbastanza bene e io fossi in voi starei tranquillo anche in vista dello scontro diretto col Genoa dove i punti in palio valgono il doppio.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomber

Da doppio ex super partes, per chi pensi che siano più importanti i tre punti del Via del Mare? Che partita ti aspetti?
Io dico Lecce e al di là del cuore me lo auguro, perchè è una società che sta facendo grossi sforzi e se lo merita. Il Genoa tanto prima o poi si riprenderà come sempre, anche facendo grossi acquisti nel mercato di riparazione. Il Lecce deve sfruttare questo momento negativo dei liguri.

Mimmo ti devo bacchettare però. Due anni fa sei stato intervistato da un buontempone di TeleBari, che ha mostrato le immagini di tutta la tua carriera tranne quelle del Lecce, al quale tu hai dichiarato: “Brindisi e Genoa sono nel mio cuore”. Confessiamo di esserci rimasti un po’ male…
No no ragazzi non scherziamo: Brindisi è la mia città, Genova è stata la piazza più importante dove ho giocato, la squadra più antica d’Italia, stadio e gente fantastici e non posso che parlarne bene. Ma Lecce è stata l’esperienza che mi ha rilanciato dopo anni di anonimato in Serie C: è grazie al Lecce che la mia carriera è decollata e devo essere solo grato alla maglia giallorossa.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomber

3 giugno 1997: che ti ricorda?
Cesena-Lecce, l’ultima partita di campionato, l’ultima occasione per centrare la promozione in Serie A da sfruttare a tutti i costi: una enorme responsabilità. Ti posso garantire che nonostante la notte prima nessuno abbia dormito e siamo stati tutti quanti insieme in giro fino alle 4 del mattino a parlare della partita, poi sul campo eravamo concentratissimi e infatti pronti via e ho segnato al 1° minuto.

Un’ultima curiosità: nel calcio ci sono due tipi di giocatori molto amati dalle folle: i calciatori bandiera, che si legano per sempre a una squadra come Totti o Maldini, e i calciatori giramondo che invece esprimono la loro arte con diverse casacche facendo innamorare diverse piazze, penso a Baggio o Toni. Tu fai senza dubbio parte di questa seconda categoria di giocatori: ecco, che cosa ti porti nel cuore di questa carriera fatta di tante città e tante tifoserie che ti hanno voluto bene, ma al tempo stesso di tanti sacrifici, traslochi, disagi?
Per i traslochi devi chiedere a mia moglie… (ride)

Scherzi a parte: cosa resta una volta appese le scarpette al chiodo?
Sai, il mestiere è quello e ti devi adeguare alle circostanze. Ti dirò che sono stato un calciatore giramondo spesso non per scelta mia, perché quando c’è un mister o un direttore sportivo che decidono di cambiare tu non puoi far altro che accettare. E Lecce ne è stato un classico esempio.

Non Abbiamo Un Calcio Da Fare Lecce Genoa Francioso bomber

Non abbiamo un calcio da fare #5

Pubblicato da Quando il calcio era bello su Giovedì 5 dicembre 2019


Rivedi o riascolta tutte le altre puntate di
Non Abbiamo Un Calcio Da Fare:

1) Babu, eroe di Lazio-Lecce (con Stefano Santini di Sky Tg24)
2) Indino, una “mistera” per il Lecce (con Luca Manna di #SpacchiliLecceMia)
3) Lecce-Cagliari con De Patre e Macellari (con Luca Sausa di Sportellate)
4) Piangerelli, cuore di capitano (con Tommaso Turco di DAZN)

non abbiamo un calcio da fare lecce calcio web radio

Foto credits: Pegaso (fonte Il Giornale), “110 anni di storia giallorossa” (Grifo Edizioni)