Lecce, le Pagelle definitive del 2° quadrimestre 2019/20

La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nel secondo quadrimestre del campionato.
Saponara batte tutti ma con sole tre presenze.
Falco e Barak i migliori, Dell’Orco e Tachtsidis i peggiori.

È davvero difficile parlare di calcio in questi giorni, ma ogni tanto la mente implora ossigeno dai numeri nudi e crudi e proviamo a distrarla con altre cifre ben più leggere. Ci eravamo lasciati con la clamorosa disfatta interna del Lecce con l’Atalanta e con gli applausi del Salento sportivo ai bergamaschi. Ripartiamo possibilmente da lì, estendendo quegli applausi questa volta non per un’impresa sportiva bensì umana, che vede la città di Bergamo protagonista della lotta alla pandemia di CoronaVirus che sta fermando un intero pianeta.
Chi può prova ad offrire e ad offrirsi momenti di svago dalla sofferenza e dall’alienazione e nel nostro piccolo lo facciamo proseguendo l’analisi sull’andamento dei giallorossi in base alla media voto della stampa nazionale e locale. Sperando di rivederli nuovamente presto sul campo.

Quattro mesi fa avevamo pubblicato l’analisi dei voti del primo trimestre sul campionato, sulla quale ci baseremo per il confronto col secondo quadrimestre per farci un’idea sul miglioramento o peggioramento dei singoli e del collettivo giallorosso, mister Liverani incluso.
Quattro vittorie, tre pareggi e sette sconfitte (15 punti) il bottino del Lecce dal pareggio interno col Cagliari del 25 novembre all’ultimo 2-7 casalingo con l’Atalanta del 1 marzo, per una media voto di 5,89 leggermente inferiore a quella dei primi tre mesi stagionali (5,96).

GIOCATORE/RUOLO: M.V. 2° QUADRIMESTRE (M.V. 1° TRIMESTRE)

PORTIERI: 6,04 (6,27)
Solo cinque insufficienze in quattordici match: l’alternanza (forzata) tra Gabriel e Vigorito si può giudicare efficace.

GABRIEL 6,07 (6,27): Ultimo baluardo difensivo durante i disastrosi mesi di dicembre e gennaio, assente per infortunio durante il brillante febbraio, il calo di due decimi del portierone brasiliano si può spiegare sostanzialmente così. Sempre tra i migliori anche nelle sconfitte (eccetto il passaggio a vuoto, in tutti i sensi, di Brescia), la sua miglior prestazione del quadrimestre è il 7,25 con cui ha abbassato la saracinesca al Franchi di Firenze.

VIGORITO 5,98 (n.g.): Media voto sotto la sufficienza (seppur di un’inezia) nonostante abbia difeso i pali del Lecce nel suo momento migliore. Ciò non toglie che il Lecce abbia un dodicesimo uomo di sicuro affidamento: il ruolo di numero uno, infatti, non pare in discussione.

CHIRONI n.g.: Prende il posto del ceduto Bleve come terzo portiere in rosa.

DIFENSORI: 5,75 (5,83)
Leggero calo anche in difesa: era e resta il reparto più sofferente del Lecce. I migliori? I nuovi innesti.

PAZ 6,08: Non inganni la statistica: Paz risulta il migliore grazie all’unico 6,08 da subentrante preso contro la Spal, a fronte di altri due scampoli di match da s.v. Che sia un buon presupposto per quando verrà chiamato a fare la sua parte al centro della difesa.

DONATI 5,99: Primo innesto della campagna di riparazione invernale del Lecce, Donati ha fatto subito valere il suo peso sulla fascia destra (e a volte anche sinistra) in entrambe le fasi. Sfiora il 6 per un centesimo in un reparto sovraesposto come la difesa giallorossa e questo la dice lunga sul suo apporto.

MECCARIELLO 5,91 (5,77): Per Meccariello vale un po’ lo stesso discorso fatto per Paz. Se nel primo trimestre era riuscito a giocare anche per cinque gare di fila sfruttando il gap sulla fascia destra, in questa seconda parte di stagione ha collezionato solo due gettoni dalla panchina, facendosi comunque trovare pronto.

RISPOLI 5,81 (5,56): A sorpresa netto miglioramento per Rispoli. Sollevato dalla responsabilità di dover essere il titolare fisso della fascia destra leccese, il miglioramento della sua condizione fisica ha contribuito a far salire anche il livello delle sue prestazioni, seppure sempre più nella quantità che nella qualità.

CALDERONI 5,81 (6,04): Non sorprende, invece, il calo di Calderoni. Vero underdog del primo scorcio di stagione, ha pagato con un infortunio il grande numero di chilometri percorsi senza avere una vera alternativa alle sue spalle per tirare il fiato. Un problema atavico che il Lecce si porta appresso dallo scorso anno.

ROSSETTINI 5,75 (5,88): Sempre pregando per la sua salute, era ovvio che Rossettini calasse un minimo alla distanza e non sarà certo per suo demerito se questo divario dovesse aumentare col proseguo della stagione. Il 34enne sta dando tutto quanto è nelle sue disponibilità in termini di esperienza e carisma.

VERA 5,75 (s.v.): Ci sarebbe piaciuto vederlo in campo un po’ di più, specialmente nelle occasioni in cui il risultato era ormai compromesso e non sussistevano particolari pressioni per questo giovane colombiano, unica vera “carta coperta” del Lecce dopo le delusioni Benzar, Imbula e Shakhov.

LUCIONI 5,73 (5,92): Crollo fisiologico di due decimi di punto anche per “lo zio” Lucioni. Le responsabilità difensive sono tante e non sempre la protezione della mediana è sufficiente. Probabilmente nessuno in questo reparto chiuderà la stagione con la media del 6, ma già non essere sotto quella del 5,5 è tanta roba.

DELL’ORCO 5,38 (5,78): Attualmente un po’ il corpo estraneo della difesa. Preso per fare la riserva di Calderoni o al massimo di Rossettini, è però un centrale sinistro da difesa a tre. Sfodera così la sua migliore prestazione contro l’Inter, salvo poi schiantarsi la settimana dopo a Verona nella medesima posizione di terzo a sinistra.

CENTROCAMPISTI: 5,86 (5,96)
Anche in mezzo i nuovi acquisti di gennaio mitigano la flessione della media voto, ovviamente condizionata in positivo dalle poche presenze di questi ultimi.

SAPONARA 6,92: La sua peggiore pagella è il 6,5 con eurogol contro l’Atalanta. Certo, su cinque gare ne salta due per infortunio, ma anche questo è Re Riccardo Saponara: prendere o lasciare.

BARAK 6,31: Centrocampista moderno e completo, al 100% della forma farebbe la fortuna di tante squadre. Si presenta in giallorosso sfondando la porta di Sirigu e fa subito capire che diventerà insostituibile.

PETRICCIONE 6,11 (6,09): Alla domanda “Chi consiglieresti a una grande?” Fabio Liverani ha risposto senza indugio Petriccione. Il mister pretende moltissimo da lui e non esita anche a spedirlo in panchina se lo percepisce spento in settimana. A Roma paga per tutti, contro l’Inter fa stropicciare gli occhi e la sensazione generale è che il Lecce non farà a meno di lui per il rush finale.

MANCOSU 5,98 (6,13): Una stagione altalenante per via della preparazione atletica saltata non gli sta comunque impedendo di essere un vero e proprio crack per il Lecce. Grazie ai nuovi arrivi poi, ha la possibilità di essere decisivo anche a partita in corso (vedi Napoli) e sia da trequartista che da mezzala.

DEIOLA 5,97: Altro nuovo innesto corteggiato da Meluso sin dallo scorso gennaio, preso per aumentare quantità e centimetri in mezzo al campo, porta inaspettatamente anche qualità, tanto da essere sporadicamente usato anche come play di rottura davanti alla difesa.

MAJER 5,74 (5,91): Vittima anche lui di un infortunio con annessa ricaduta, riscatta parzialmente i 4,95 con Genoa e Brescia col 7,2 bagnato dal primo gol in giallorosso contro la Spal.

SHAKHOV 5,59 (5,77): Non è riuscito a trasformare il fumo in arrosto. L’assist per La Mantia a Firenze e il compitino contro Torino e Spal non lo salvano da un’insufficienza netta.

TABANELLI* 5,59 (6,13): Ha dato il suo contributo finché ha potuto e verrà sempre ricordato con affetto per questo. Ma per salvarsi il Lecce aveva bisogno di qualcosa in più.

TACHTSIDIS 5,41 (5,68): Débâcle evidente anche per il greco Tachtsidis. Si salva solo col Genoa, poi diviene inesorabilmente uno dei punti deboli della mediana salentina, tanto da perdere il posto da titolare sin dai primi di Gennaio.

ATTACCANTI: 6,04 (6,01)
Come nel primo trimestre, si conferma reparto sufficiente insieme ai portieri. Nel secondo quadrimestre addirittura in attivo di tre centesimi.

FALCO 6,38 (6,21): Il genietto di Pulsano migliora la sua media voto alzando anche quella realizzativa, come era nelle speranze di tifosi e addetti ai lavori. Lascia comunque la sensazione di poter fare ancora molto di più.

LAPADULA 6,14 (6,24): Flessione di un decimo nonostante i gol e le prestazioni generosissime. Spesso chiamato da solo a sobbarcarsi tutto il peso dell’attacco, c’è tanto lavoro sporco e preziosissimo in questa sua sufficienza.

FARIAS 6,14 (5,72): Netto miglioramento per il brasiliano che però si blocca sul più bello per infortunio. Considerando la coperta corta in attacco, recuperarlo sarà fondamentale per il Lecce: può dare un grosso contributo, specialmente a partita in corso.

LA MANTIA* 5,96 (5,75): Sacrificato sull’altare del bilancio a gennaio. Come per Tabanelli, però, c’è anche il suo timbro sui punti fin qui conquistati dal Lecce.

BABACAR 5,51 (5,88): Cala vistosamente la media voto già non brillante di Babacar. Il gol inutile contro il Bologna e gli sforzi per far salire la squadra contro Udinese (miglior prestazione) e Inter non sono sufficienti per cancellare le immagini di gol sbagliati e un atteggiamento quasi indisponente sul campo, che in un’occasione ha portato il Via del Mare anche a fischiarlo. Come quattro mesi fa, il discorso non cambia: la ricetta per la pozione magica la conosce soltanto lui.