CHE COSA HO FATTO

Copywriter e Communication Strategist freelance laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Comunicazioni multimediali, editoria e nuove professioni radiotelevisive con una tesi sulle webradio all’università La Sapienza di Roma.

Nel mondo dei media dal 1999, giovanissimo comincio a collaborare con il Quotidiano di Lecce in qualità di giornalista sportivo, attività che riprendo in seguito prima con Sportitalia (2009-2010) poi con Pianeta Lecce (2012-2014), per cui lavoro anche come responsabile marketing e comunicazione, e infine con SportinPuglia (2020-2021) e Sportellate (2019-oggi).

Da sempre appassionato di musica e collezionista di vinili, nel 2003 inizio la gavetta radiofonica con Radio Popolare, dapprima come giornalista e autore, poi come conduttoreregista e addetto al montaggio. Nel 2004 passo alla neonata Fusoradio, una delle primissime webradio italiane, della quale assumo il timone di station manager tra il 2008 e il 2012, prima di iniziare a collaborare con Radiosonar, altra pionieristica webradio indipendente italiana.

Autore e produttore di oltre 50 format radiofonici, attualmente conduco il talk radio R&D Vibes, in onda tutti i sabati dalle 12.30 su Radiosonar.net e il network di webradio indipendenti Gemini Network.

In qualità di docente ho tenuto diversi seminariworkshop di formazione presso radio, imprese, associazioni e agenzie; in particolare ho condotto laboratori di radiofonia e podcasting nelle scuole medie e superiori e moderato i webinar dell’accademia di comunicazione Krill Academy.

Nel 2017 scrivo il mio primo libro Febbre a 33 Giri (PM Edizioni); nel 2019 partecipo alla scrittura collettiva di Un Calcio Al Razzismo (BePress) col saggio Portatori Malati di Calcio Sano. Nel 2020 ho scritto in qualità di ghost writer di Andrea Ferreri il libro Sugli Spalti (Meltemi), mentre nel 2021 vengo intervistato da Eleonora Tricarico per la sezione “podcasting” del suo manuale Marketing Per Gli Eventi Culturali (Flaccovio). In cantiere ho sempre un ulteriore libro intitolato Spaghetti Reggae, tratto da una rubrica radiofonica andata in onda su Radiosonar e Radio Città Aperta, e nel cassetto tante storie per i più piccoli.

Dal 2009 collaboro con diverse agenzie di comunicazione (SPES – Centro Servizi Volontariato Lazio, QBMR Comunicazioni, Macete Creative CompanyDgworks Creative CommunicationVerardi Produzioni, Cool Club, Krill Studio, UpVision) in qualità di copywriternewsmakermarketing e communication strategistcontent e social media manager, specializzandomi nel processo di creazione o rinnovamento della brand identity anche come consulente esterno per numerose aziende.

Dopo aver lavorato con l’Università del Salento alla redazione (testi e podcast) dei materiali didattici (MOOC) per il progetto Migrimage, attualmente mi occupo della Produzione di Contenuti Editoriali presso Protezioni Srl, sono assegnista di ricerca per lo sviluppo della divulgazione scientifica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione sempre presso UniSalento e consulente di Krill Studio per le strategie di comunicazione integrata e la costruzione del piano formativo del progetto Cremel.

Nel frattempo, continuo ad aggiornare il blog La Penna Verde con (quasi) tutti i miei lavori e le mie passioni, in particolare pubblicando settimanalmente i podcast di R&D Vibes e Le Pagelle Definitive, storytelling sportivo di approfondimento sulle partite del Lecce.

VI RACCONTO
LA MIA STORIA

1984. Nasco nell’unico ospedale in Salento che all’epoca praticava il taglio cesareo. L’anestesista, il Dottor Peppino Palaia ovvero lo storico medico sociale dell’U.S. Lecce, mi battezza dicendo a mia madre prima del parto: “Signora, suo figlio sarà un grande tifoso del Lecce…”.

1985. Il Lecce viene promosso per la prima volta in Serie A. Mi dicono che abbia partecipato ai festeggiamenti in piazza, ma non me lo ricordo.

1986. Nasce mia sorella Federica. A lei è legato il mio primo ricordo da essere vivente: io vestito bene con un fiore in mano in una stanza d’ospedale dalle pareti verdi.

1987. Il televisore mi affascina, specialmente le pubblicità. Anche per capirle meglio, mia madre Teresa mi insegna a leggere e scrivere. Il 29 novembre mio padre Maurizio mi porta per la prima volta allo stadio: Lecce-Genoa 1-0, gol di Pasculli.

1988. La passione per i media non accenna a diminuire. Invento tele e radiogiornali zeppi di catastrofi e sciagure che insceno prima di ogni cena familiare per la somma preoccupazione dei miei parenti. Tramite mio zio Gianni inizio a praticare il basket. Mi spiegano che non è necessario correre col dito alzato per tutto il campo o fare capriole dopo ogni canestro.

1989. Nel tentativo di incanalare queste attitudini vengo iscritto con un anno di anticipo alle elementari, la cosiddetta “primina”, dove però insegnano solo a leggere e scrivere. Pertanto mi annoio e piango, ma conosco qui la futura madre dei miei figli.

1990. La seconda elementare non mi risulta più interessante della prima e allora durante le lezioni mi diverto a tenere un quaderno in cui annoto le caratteristiche dei miei calciatori preferiti, che nelle “Notti Magiche” di Italia ’90 si internazionalizzerà coi vari N’Kono, Higuita e Pumpido. Mi accorgo di non vedere molto bene e dopo varie visite oculistiche imparerò a convivere con quelli che saranno i miei compagni di una vita: gli occhiali.

1991. I miei genitori escono di casa molto presto per andare a lavoro e a scuola ci vado con un pulmino che mi passa a prendere. Con l’autista Carlo, ogni settimana scommettiamo caramelle sui risultati del Lecce: lui che perde, io che vince. Ogni sabato mio padre mi compra cinque pacchetti di figurine Panini, il cui album sapevo recitare a memoria come un mantra.

1992.  A Natale mi regalano pupazzetti d’ogni sorta: soldatini, indiani, cowboy, tartarughe ninja, wrestler, ghostbusters. Per tutta risposta, per ogni tipologia ne faccio una squadra di calcio, con tanto di bandiere e striscioni da me disegnati, che faccio sfidare sul tavolo rotondo nella sala da pranzo dei miei genitori in infiniti e sfiancanti tornei, di cui i pellerossa americani detengono il primato di vittorie.

1993. Per la recita di quinta elementare le maestre decidono di inscenare un musical su I Promessi Sposi. Lo scrivo praticamente io, parodiando ad hoc i testi di alcune canzoni italiane e straniere e organizzando, incredibile ma vero, anche molte delle coreografie. Per compiere al meglio questo compito, comincio a registrare cassette su cassette dalla radio. Ma sarà anche il peggior anno delle scommesse con Carlo: vincerò solo tre caramelle in tutta la stagione…

1994. Trascorro con la mia famiglia per la prima volta le vacanze estive a Castro, piangendo dopo il rigore sbagliato da Baggio visto a casa di mio zio, che aveva il televisore. Durante quella stessa estate la Gazzetta dello Sport pubblica per la prima volta una pagina con la lista delle quotazioni di tutti i calciatori della Serie A per un nuovo gioco chiamato Fantacalcio. È l’inizio della fine: lo organizzo, ma senza partecipare direttamente, per i miei compagni di classe di prima media.

1995. Da un anno ho cominciato ad andare a scuola coi mezzi pubblici: ogni giorno tra le 7.10 e le 7.20, la n. 7 e la 17, talvolta anche la 10, mi portano dal quartiere Stadio – la zona 167/B – fino ai portici del quartiere Santa Rosa, pieni di piccole botteghe a conduzione familiare. Ogni tanto presso l’alimentari compro la mia merenda: panino con la mortadella a 700 lire. Il sabato anche col formaggio, a 1000 lire.

1996. Al terzo anno di Fantacalcio decido di partecipare anche come concorrente e fondo il Lupiae Calcio 1996. Nel frattempo comincio a divorare letteratura italiana e straniera, anche in lingua originale con traduzione a fronte come ci suggerivano a scuola. In particolare mi appassiono ai romanzi gotici di Stoker e Shelley, ma i miei eroi preferiti saranno i pirati ribelli di Emilio Salgari.

1997. Mi iscrivo ad una sezione sperimentale di un Liceo Banzi Bazoli chiamata MaxiLinguistico dove si insegnano Inglese, Francese e Tedesco. Incredibilmente ritrovo tra le mie compagne di classe sempre lei, la futura madre dei miei figli.

1998. Per praticare il francese, in estate vado 20 giorni a Parigi per un campo scuola. Quando Di Biagio stampa il rigore sulla traversa di Barthez sono l’unico puntino azzurro immobile nell’aula magna del collegio traboccante di felicità. Mi vendicherò segnando la doppietta del 2-0 nella finale del torneo di calcio tra la rappresentativa degli studenti italiani e quella locale.

1999. Dopo essermi fatto notare nelle varie rappresentative provinciali e regionali di pallacanestro, vengo convocato per uno stage che la Nazionale ha organizzato per visionare i classe ’84. Il giorno prima, di ritorno da scuola sulla strada resa scivolosa dalla pioggia, faccio la prima delle mie uniche due cadute dallo scooter SR 50 modificato. Resto incolume, eccezion fatta per entrambi i palmi delle mani che grattugio per diversi metri sull’asfalto, dicendo addio al provino e a qualsiasi velleità di carriera cestistica.

2000. Prima ancora di compiere i 16 anni, la Fondazione IG Students propone alla mia scuola di avviare delle sperimentazioni di impresa. Il mio gruppo inventa un giornale scolastico di cui sarò Caporedattore Sportivo e Responsabile Marketing, che partendo dal mio liceo diventerà prima la testata di tutte le scuole cittadine e poi addirittura inserto del Quotidiano di Lecce, venendo premiata come miglior impresa giovanile prima della Provincia e poi della Regione.

2001. Il 18 febbraio organizzo la mia prima trasferta per Roma-Lecce. All’insaputa dei miei genitori e dei miei zii che mi ospitavano, vendetti il biglietto di Tribuna Tevere che mi avevano acquistato per prenderne uno del settore ospiti.

2002. Conclusi gli esami di maturità, mi trasferisco a Roma per frequentare gli studi universitari presso La Sapienza. Tra un mezzo pubblico e l’altro, mi tuffo a pesce nell’immensità della Capitale: arte, musica, teatro, politica, cultura, fagocito avidamente tutto ciò che posso. Ad uno dei tanti concerti, incontro di nuovo Chiara, la futura madre dei miei figli.

2003. Trovo un biglietto nella metro: “Vieni a far parte della nostra redazione in via di Portonaccio”. Inizio la mia gavetta presso una succursale di Radio Popolare facendo tutto quello che si può fare in una radio, compreso il mio primo format: un programma con ospite fisso un avvocato per affrontare e dare consigli in merito alle problematiche degli studenti fuorisede.

2004. Dall’internet point a Ponte Lungo da cui spedivo via mail i risultati del fantacalcio salvati su cd riscrivibile, mi imbatto nel Forum di Fusoradio consigliatomi da Simone, uno dei web-jockey di questa webradio indipendente che stava per nascere, tra le prime in Italia.

2005. L’ingresso in pianta stabile a Fusoradio coincide con la nascita della passione per il vinile. Recupero dalla cantina di un mio amico un vecchio giradischi inutilizzato e pian piano comincio a comprare dischi e non più compact disc. Mi innamoro irreparabilmente del Lecce di Zdenek Zeman.

2006. Conseguo la laurea in Scienze della Comunicazione e comincio a fare i primi dj set in qualche pub romano. I format in radio aumentano, così come la collezione di dischi. Pian piano i piccoli dj set cominciano a diventare serate vere e proprie, di cui in alcuni casi curo anche organizzazione e comunicazione. Il 9 luglio sono davanti al maxischermo del Parco delle Streghe, quartiere San Giovanni, Roma, mentre l’Italia vince il Mondiale.

2007. Sbarco il lunario facendo di tutto: volantinaggio, montaggio palchi, cameriere, barman senza pretese, consegna giornali. E dopo qualche anno di tira e molla, arrivo a comprendere che Chiara non sarà soltanto la futura madre dei miei figli, ma anche il mio completamento perfetto e la donna con cui vorrò stare tutta la vita.

2008. Fusoradio mi offre di prendere in tutto e per tutto il timone dell’emittente: dalla responsabilità del brand all’organizzazione del palinsesto, passando alla formazione di autori, speaker, registi, eccetera. Inizia così la mia avventura da Station Manager della radio, che durerà quattro anni.

2009. L’agenzia di comunicazione del Centro Servizi Volontariato Lazio, chiamata SPES, è dove vengo preso per prestare il Servizio Civile Nazionale. Qui imparo a mettere in pratica tutti i rudimenti professionali che avevo appreso all’università: dall’ufficio stampa alle basi di Photoshop, dalle campagne marketing alle strategie di comunicazione integrata, dal newsmaking fino, ovviamente, al copywriting.

2010. Con l’entusiasmo generato dall’esperienza in agenzia entro a lavorare in Sportitalia, presso la redazione romana che si occupa del servizio sms in abbonamento sui vari temi sportivi affrontati dal canale tv e dal sito. Da semplice newsmaker passo in pochi mesi alla gestione dell’intera redazione e del timetable.

2011. Con 110 e lode mi specializzo in Editoria, Comunicazione e Nuove Professioni Radiotelevisive elaborando una delle prime tesi sull’evoluzione del mezzo webradio e teorizzando la nascita di un network di webradio indipendenti. Continuo a produrre numerosi programmi per Fusoradio e Radiosonar tra cui Fusodub, un contenitore di oltre venti format ideati da me condotti da dj e speaker provenienti da tutta Italia e dall’estero. Natale a New York: non è un cinepanettone, ma il viaggio di fine anno per “riportare a casa” Chiara dopo sei mesi di stage negli USA.

2012. L’associazione facente capo a Fusoradio si allarga: nuova sede e possibilità di gestire una sala prove. Chiudo così il mio quadriennio da Station Manager e mi occupo di quest’ultima, producendo sigle e jingle e continuando sempre a curare i miei format per la radio. A fine anno decidiamo con Chiara di chiudere la parentesi romana e di provare una nuova avventura: a Lecce. Back to the Roots.

2013. Entro a far parte della squadra del sito di informazione sportiva Pianeta Lecce. Comincio da commerciale per poi curare tutto il reparto marketing e le strategie di comunicazione integrata, oltre alla pianificazione social e alla migrazione del sito da una versione blog ad un portale vero e proprio, con posizionamento SEO e Google Adsense.

2014. Chiedo e ottengo di passare in redazione, curando le news del calcio provinciale e di tutti gli altri sport. Ma la vita da giornalista è dura e bisogna rimboccarsi le maniche, così durante la stagione estiva non mi faccio problemi a tornare a servire i tavoli di un bar a Otranto.

2015. Il boxer Achille irrompe nella vita mia e di Chiara. Una bufera di coccole, energia e gioia infinita capace di riconciliarti anche con le giornate più difficili. Me lo regala Stefano, compagno di studi dalle elementari all’Università e cofondatore della web agency Dgworks, con cui comincio a collaborare come copywriter.

2016. Cambiamenti. Sarà l’ultimo dei 22 anni di vacanze estive nella stessa, identica casa a Castro. Ma sarà anche il primo nella mia casa nel quartiere Santa Rosa, quello della mia scuola media, a Lecce: alberi da frutto, tanto spazio per Achille e un orto tutto per me. Il posto ideale in cui ritornare on air con R&D Vibes su Radiosonar; lavorare a delle docenze su media education, processi di re-branding, produzione radio e scrittura creativa; scrivere un libro.

2017. Dopo un travaglio di un anno, a dicembre mi regalo la pubblicazione del mio primo libro “Febbre A 33 Giri”, la storia di uno dei pionieri del reggae in Italia, Fabrizio Laganà, mentre raccolgo le informazioni per il prossimo attraverso la rubrica Spaghetti Reggae per il programma radiofonico Militant Dub Area. Dopo un travaglio (vero) di 26 ore, a febbraio Chiara dà alla luce nostro figlio Tommaso. Non potevo saperlo, né immaginarlo, ma lo aspettavo da sempre.

2018. Giro un po’ l’Italia presentando “Febbre a 33 Giri” e decido di costruire un sito che sia il portfolio di tutti i miei lavori e le mie passioni di scrittura e non solo. Mi appresto a disputare la ventiduesima stagione di fantacalcio col Lupiae, la sedicesima di radio, la quarta con R&D Vibes. Il Lecce torna in serie B dopo sei anni di inferno in C. Mio figlio partecipa ai festeggiamenti in piazza, ma non se lo ricorderà.

2019. Lavoro come Social Media Manager per l’agenzia Verardi Produzioni, conduco dei laboratori di radiofonia e podcasting nelle scuole e partecipo alla scrittura collettiva del libro “Un Calcio Al Razzismo” con un saggio intitolato “Portatori Malati Di Calcio Sano”. Il Lecce torna inaspettatamente in Serie A: festeggio in piazza con mio figlio, ma stavolta faccio le foto.

2020. Sotto l’albero di Natale 2019 trovo una bellissima collaborazione come Responsabile Marketing della cooperativa Cool Club e come Content Creator per il magazine Sportinpuglia. Purtroppo però, la pandemia taglia le gambe e ci chiude in casa. Fortunatamente la scrittura è terapeutica e durante i mesi di quarantena butto giù come ghost writer di Andrea Ferreri il libro “Sugli Spalti. In viaggio negli stadi del mondo. Storie di sport, popoli e ribelli”.

2021. Mentre la mia tesi di laurea del 2011 prende vita attraverso Gemini Network, io comincio a collaborare al coordinamento dei contenuti editoriali per una solida realtà aziendale salentina, Protezioni Srl. A Ottobre porto per la prima volta Tommaso al Via del Mare e da quel giorno è sempre più difficile tenerlo a casa nei weekend. Dopo circa 15 anni di coppia fissa, oltre 10 di convivenza, un cane e un figlio, a Natale Chiara mi chiede di sposarla: le dico sì e ci fidanziamo.

2022. Il biennio di Covid-19 sblocca desideri a lungo repressi: viaggiare di più (Grecia, Albania, Corsica, Polonia) e tornare a fare sport, nello specifico tennis. Tennis che nel frattempo mio figlio Tommaso abbandona in favore del calcio, dopo essersi goduto dallo stadio un’altra promozione in Serie A. Il primo sabato di settembre non sono a fare l’asta del fantacalcio: l’ultima volta era successo 25 anni prima. Nel frattempo, si aggiungono altre importanti collaborazioni come quella con l’Università del Salento per il master internazionale Migrimage e la costruzione della webradio di Ateneo, ma anche l’agenzia Krill Studio per il progetto europeo Cremel.

2023. Mi trasferisco al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di UniSalento per occuparmi della comunicazione dei progetti del CoreLab e inizio a collaborare con un’altra prestigiosa agenzia, UpVision. Per stare più tempo con Tommaso, tolgo un piccolo sogno dal cassetto e divento istruttore nella scuola calcio dello Spartak Lecce, progetto di sport popolare fondato dall’amico Andrea Ferreri nel quartiere dove sono cresciuto. In generale, è un anno di grandi emozioni fra trasferte, interviste, concerti, il Lecce che si salva in maniera epica a Monza e, tre settimane dopo, un sussulto che mi cambierà un’altra volta la vita: la famiglia si allarga con l’arrivo di Samuel Teo. Un amore così grande, che un nome solo non era sufficiente.