La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nazionale e locale.
Mancosu entra ed è freddo: solo lui sopra il 6. Male Paz e Shakhov, deludono Falco e Calderoni.
Il Lecce (5,64) è prima distratto poi generoso, ma contro il Sassuolo non riesce a spingersi oltre i suoi limiti e subisce un’altra imbarcata.
Col Lecce è Natale anche a luglio
Il Lecce subisce un altro poker, stavolta ad opera del Sassuolo, ed ora dovrà riuscire nell’opera più difficile: non lasciarsi andare alla rassegnazione. Un sentimento che scatta automatico dopo sei sconfitte di fila, una caterva di gol presi (70 in tutto) e una partita in cui fare due gol è sembrato più difficile che scalare l’Everest, mentre agli avversari sembra sempre essere tutto facile.
Certo, il primo gol dopo quattro minuti è per l’ennesima volta di quelli che – a un qualsiasi spettatore esterno – farebbero pensare che questa squadra non abbia i mezzi per calcare i palcoscenici della Serie A. Caputo parte esattamente in mezzo a Lucioni e Paz, il fuorigioco non scatta e l’attaccante barese di Altamura è liberissimo di scegliere la soluzione a palombella per battere Gabriel (5,7) in uscita.
A Lecce sembra essere sempre Natale, anche a luglio: perché i regali agli avversari arrivano a pioggia e il presepe vivente in difesa è un’installazione fissa. E ultimamente anche i direttori di gara pare vogliano onorare questa festività fuori stagione, elargendo rigori alquanto generosi all’avversario di giornata.
Equilibri precari
Dopo essere stato in balia del Sassuolo per quasi mezzora, al primo corner il Lecce sfrutta un’incursione di Lucioni (5,95) per pareggiare e sgombrare dalla testa dei neroverdi la certezza di aver trovato di fronte la classica vittima sacrificale. La palla comincia a girare anche tra i piedi dei giallorossi e il primo tempo si conclude con la sensazione che si potrà assistere a una partita equilibrata, come all’andata.
A spezzare l’incantesimo è una trattenuta in area di Paz (5) a Ferrari – come se ne vedono a centinaia in ogni partita (anche al VAR, volendo) – con tanto di balneare tuffo in area che meriterebbe un premio alla peggior interpretazione o, quantomeno, il giallo per simulazione. Invece il giallo lo becca Paz e il Sassuolo raddoppia di rigore.
Per il Lecce è come guardare in alto e vedere che c’è ancora tanto da arrampicare e ciononostante non si perde d’animo, come affermato anche da Liverani (5,6) e Sticchi Damiani nel sottolineare il bicchiere mezzo pieno, anche in risposta – semmai ce ne fosse bisogno – a chi sui social invoca il Sonetti di turno.
I salentini si rituffano all’attacco e grazie a un bel movimento di Babacar (5,65) guadagnano un rigore (stavolta grazie all’occhio elettronico del VAR). Il senegalese vorrebbe anche batterlo ma i precedenti lo inchiodano e Liverani affretta il cambio con l’ingresso di Falco e del tiratore scelto Mancosu (6,2: ancora lui il migliore in campo per la stampa), senza che stavolta nessuno frigni. Il capitano è glaciale, anche se Consigli lo ha ben studiato e quasi quasi ci arriva con la mano.
Subire nel momento migliore
Come contro la Sampdoria, dopo il pareggio il Lecce ringalluzzisce, trova energie nuove e si proietta all’attacco sfruttando l’appannamento dell’avversario. Sembrerebbe il momento migliore per colpire e invece puntualmente risulta essere quello per venire colpiti. Falco (5,45) spreca un coast to coast esplodendo un tiraccio a corto di fiato anziché servire Farias (5,87) o Babacar.
Il Sassuolo riparte e, seppur in 4 contro 6, la mette dentro. Tachtsidis (5,6) decide di spazzare alla cieca con tutta la potenza che ha un pallone in area che però sbatte prima contro un neroverde e poi contro Lucioni, per finire tra i piedi di Boga. Nell’uno contro uno l’ivoriano acquistato dal Chelsea e ora nel mirino di mezza Europa è implacabile: uccella in dribbling il povero Mancosu e scaglia alle spalle di Gabriel il sinistro del 3-2.
Da lì in poi per i giallorossi è solo stanchezza e disperazione. Liverani si gira e in panchina trova solo un affaticato Saponara, Rispoli, Vera e una manica di sbarbati dalla Primavera. Si gioca ogni due o tre giorni, con un caldo infernale, e il mister sfrutta solo due dei cinque cambi a disposizione: questo fotografa ampiamente una delle tante lacune del Lecce 2019/20 che messe insieme stanno producendo la situazione di classifica attuale.
Un’altra ben nota è la pochezza difensiva. Detto dell’imbarazzante primo gol, il quarto non è poi tanto da meno: banale cambio di gioco da destra a sinistra con due passaggi, finta di Muldur ai danni di Calderoni (5,45) per rientrare sul sinistro e palla nell’angolo basso alla destra di Gabriel.
Non far spegnere il fuoco.
La cronaca della partita del Mapei Stadium (fu stadio Giglio di Reggio Emilia, con buona pace dei tifosi della Reggiana letteralmente sfrattati dai soldi della Mapei) è cruda e non lascia scampo a tante elucubrazioni. Giustamente la società si sta prodigando nel rilasciare dichiarazioni che soffino sul fuoco della speranza e allontanino, come detto, la rassegnazione.
Complimenti di rito di De Zerbi a parte, a nove giornate dal termine la classifica è più corta di quanto non sembri e il Lecce potrebbe avere ancora delle carte da giocare da qui alla fine. Il recupero degli infortunati Majer, Deiola, Lapadula e Rossettini è essenziale per dare qualità e fiato a una squadra sfiancata nel corpo e nella mente. Ma anche personaggi in cerca d’autore come Falco, Farias o Babacar devono comprendere che il compitino non basta più e il giorno del giudizio sta arrivando.
Il Lecce ha dei limiti, insomma, non lo scopriamo certo oggi. E gioca sistematicamente contro squadre sulla carta più forti. L’impresa di saper oltrepassare questi limiti e andare contro un destino che per tutti gli addetti ai lavori sembra già scritto sta assumendo i contorni di un miracolo. Il Lecce però è una fede e la A un paradiso. Dopo una doppia retrocessione e sei anni di infame Serie C sempre sull’orlo del fallimento, crederci in fondo non costa nulla.
Le pagelle definitive: le medie voto finali in base ai giudizi della stampa locale e nazionale.
Le pagelle definitive del Lecce: stagione 2019/20
Pagelle del Primo Trimestre 2019/20
Pagelle del Secondo Quadrimestre 2019/20
Inter-Lecce 4-0
Lecce-Verona 0-1
Torino-Lecce 1-2
Lecce-Napoli 1-4
Spal-Lecce 1-3
Lecce-Roma 0-1
Atalanta-Lecce 3-1
Milan-Lecce 2-2
Lecce-Juventus 1-1
Sampdoria-Lecce 1-1
Lecce-Sassuolo 2-2
Lazio-Lecce 4-2
Lecce-Cagliari 2-2
Fiorentina-Lecce 0-1
Lecce-Genoa 2-2
Brescia-Lecce 3-0
Lecce-Bologna 2-3
Lecce-Udinese 0-1
Parma-Lecce 2-0
Lecce-Inter 1-1
Verona-Lecce 3-0
Lecce-Torino 4-0
Napoli-Lecce 2-3
Lecce-Spal 2-1
Roma-Lecce 4-0
Lecce-Atalanta 2-7
Lecce-Milan 1-4
Juventus-Lecce 4-0
Lecce-Sampdoria 1-2