Udinese-Lecce 1-2 Pagelle definitive: Lapadula 6,95 Paz 5,7 Liverani 6,63

La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nazionale e locale.
Lapadula eroe di giornata, premiato Liverani.
Paz chiude male la stagione, in affanno Calderoni e Shakhov.

Contro l’Udinese il Lecce (6,26) getta il cuore oltre l’ostacolo, perde altri uomini infortunati ma agguanta i tre punti e alita sul collo del Genoa.

Udinese Lecce 1-2 media voto stampa Lapadula Liverani pagelle definitive

Barak serve a Lapadula l’assist per il gol che tiene il Lecce in A ancora per 90°.

Crederci non costa nulla
Il Lecce non ci sta e prende per i capelli questo campionato. Mentre a Reggio Emilia i De Zerbi’s boys strapazzavano un disastroso Genoa, i giallorossi sudavano e sbuffavano al Friuli per tenersi in categoria ancora per 90°.
Liverani preferisce il fiato lungo di Shakhov (5,9) a quello corto di Saponara, rilancia Calderoni (5,8) al posto dello squalificato Rispoli facendo accomodare Dell’Orco e si affida alla regia di Petriccione (6,05) anziché Tachtsidis. Con lo spezzino dal primo minuto è tutta un’altra cosa, anche se l‘approccio dei salentini è timido, quasi pauroso visti i precedenti scottanti. L’Udinese non ci crede abbastanza e quando si affaccia in maniera poco poco più convinta dalle parti di Gabriel (6,47) fa paura, specialmente con De Paul.

De Paul, perso dalla difesa, chiama alla difficile parata Gabriel sullo 0-0.

Come già notato all’andata (bruciante la sconfitta a pochi minuti dal termine), i friulani sono tutti dei marcantoni in confronto ai leccesi. E il gol del vantaggio udinese arriva puntuale da calcio d’angolo: Samir e Troost-Ekong partono entrambi dal basso in fila indiana per cercare il classico schema del blocco cestistico. I loro marcatori, rispettivamente Calderoni e Barak, ci cascano in pieno, decidendo di scambiarsi l’uomo quando ormai è troppo tardi e Samir è già andato in terzo tempo davanti a Barak per battere di testa Gabriel. Liverani (6,63) s’infuria e ne ha ben donde.

Calderoni tiene Samir, che però lo fa andare a sbattere su Troost-Ekong passando davanti a Barak.

Il Lecce sembra frastornato ma continua a macinare palleggi e cambi di gioco grazie a Petriccione soprattutto sulla fascia destra battuta da Donati (6,5) e Falco. E proprio da un cross innocuo di quest’ultimo arrivano due tocchi di mano in area bianconera. Sul dischetto prova ad avvicinarsi Lapadula, ma se la sente ancora capitan Mancosu (6,47). Alcuni giallorossi si girano verso Gabriel per non guardare la conclusione che è la solita, un po’ molle e centrale con diverse finte durante la rincorsa che non avevano scalfito Strakosha e Perin ma sulle quali invece Musso casca e si getta. E sono 14 centri in stagione per il sardo.

Mancosu ritorna freddo e batte Musso dal dischetto.

Con calma e con la testa
“Con calma e con la testa, con calma e con la testa“, chiede Liverani ai suoi dopo il pareggio. Ma al rientro dagli spogliatoi per il secondo tempo di calma ce n’è ben poca, visto che solo con una vittoria il Lecce può rimanere aggrappato alla Serie A. Il mister capitolino allora decide che non è il caso di rischiare di rimanere in 10, per di più in difesa, e toglie subito gli ammoniti Paz (5,7: peggiore in campo per la stampa) e Calderoni (per di più nuovamente acciaccatosi) per Meccariello (6,05) e Dell’Orco (5,95). Dopodiché sarà il turno di Mancosu uscire per Majer (6,15) dopo una rovinosa caduta di schiena che gli costerà una fasciatura al bacino.

Sostituzione e un po’ di paura per Mancosu che cade a terra col bacino dopo un tentativo di testa.

Falco (6,6) prova a prendere per mano la squadra come a Bologna ma il suo mancino stavolta trova sempre la testa di un difensore o il guantone del portiere. E così l’occasione d’oro capita sui piedi di Lucioni (6,35), che dopo un batti e ribatti in area si ritrova un pallone da scaraventare in rete e che invece finisce in curva. Sembra l’ennesima maledizione che si abbatte sul Lecce, che continua a far girar palla ma trova l’Udinese tutta schierata nella propria metà campo.

Ancora una buona prestazione di Falco, qui al tiro di sinistro.

E allora l’intuizione arriva con un cambio di passo. Proprio mentre la palla gira a due tocchi sul lato sinistro dell’attacco leccese e il ritmo sembra abbassarsi per il sollievo degli udinesi, Dell’Orco vede il varco creato dal taglio fuori area di Shakhov e sciabola per Barak (6,37), completamente perso da un addormentato Walace.

Walace si addormenta e lascia la marcatura su Barak in occasione del 2-1 del Lecce.

Il velo del ceco favorisce Lapadula (6,95: migliore in campo per la stampa) che di prima gliela restituisce disorientando Troost-Ekong. L’ex Udinese la deve così solo rimettere in mezzo per l’italo-peruviano che la spedisce in rete con tutto il corpo (10° volta in questo campionato) premendo on sul tasto “delirio”.

Lapadula esulta e stringe i denti, ma uscirà subito dopo dolorante.

Senza brivido non è Lecce
Il bomber peraltro si farà anche male nell’occasione e Liverani ne approfitta per giocarsi gli ultimi due cambi: Saponara e Tachtsidis per Lapadula e Petriccione. I restanti uomini in panchina rispondono ai nomi di: Vigorito, Vera, Sava, Monterisi, Colella, Maselli e Rimoli. E questo da parecchie giornate a questa parte, nella speranza che tutti questi nuovi (e vecchi) infortunati possano recuperare in vista del Parma.

Liverani stringe la mano a Gotti: entrambi fanno i conti con una rosa allo stremo delle forze.

Senza brivido, però, non è Lecce. E allora un errato disimpegno da destra verso Gabriel libera la corsa del neo entrato Lasagna, su cui un difensore leccese si avventa in una scivolata kamikaze senza neppure sfiorarlo. Solo davanti al portiere in uscita, Lasagna preferisce servire dietro alla cieca un rimorchio che, per fortuna del Lecce, non arriva. Black out come questi hanno fatto la sfortuna dei giallorossi durante tutto questo campionato, ma stavolta il destino è stato benevolo e concede loro un’ultima opportunità per rimanere in Serie A.

Durante il match spesso i giocatori udinesi hanno sovrastato di testa quelli leccesi.

Che alla fine sia o meno salvezza, dunque, all’ultima giornata il Lecce sarà lì a giocarsela. Un finale di stagione thrilling su cui in pochi avrebbero scommesso, visto che i giallorossi erano dati più che per spacciati l’estate scorsa. E invece all’ultima giornata saranno Lecce-Parma e Genoa-Verona a deciderla. Da una parte il salentino Faggiano e l’ex Munari tra i dirigenti ducali, dall’altra Veloso e Juric tra gli scaligeri. Uno Juric che si spera abbia il dente avvelenato per come Preziosi lo cacciò in malo modo dal Genoa e non stenda il tappeto rosso al Grifone.

Lapadula entra in porta con tutta la palla: a volte sembra essere l’unico modo per segnare.

Il Lecce però ad oggi non sa nemmeno se riuscirà a metterne undici in campo e con quante infiltrazioni addosso per la sfida decisiva contro una squadra che – come altre 17 su 19 che ha affrontato – le è sulla carta decisamente superiore. Appuntamento per l’ultimo capitolo di questa rocambolesca ma straordinaria stagione domenica alle 20.45: a meno che non siate di matrimonio (il vostro), non prendete impegni.