La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nazionale e locale, con le considerazioni della Penna Verde.

Non contro la migliore Atalanta di sempre, il Lecce (5,97) gioca alla pari e non merita la sconfitta nonostante assenze importanti. Chiude un ottimo 2023 a 20 punti, ma senza vedere Strefezza dietro le due punte.

L’AVVERSARIO: ATALANTA. Reduce dal ko col Bologna, l’Atalanta era chiamata a chiudere il 2023 senza sbavature, nonostante qualche defezione. La squadra di Gasperini si trova in una fase ascendente di uno dei suoi tanti cicli, ovvero non è al top del suo splendore ma è in un momento di costruzione in cui alcuni giovani come Carnesecchi, Scalvini (tra l’altro assente dell’ultimo minuto), Ruggeri o De Ketelaere devono far capire se saranno destinati a emergere oppure no, mentre altri come Musso, Koopmeiners, Lookman o Scamacca sono chiamati a dimostrare di poter fare il salto da normal a top player. Nel frattempo, lo spartito orobico è sempre quello: grande partecipazione di squadra sia nella fase offensiva sia in quella difensiva, dove ognuno si prende un uomo e cerca di non farsi mai saltare in dribbling.
Ne vien fuori, dunque, una macchina anche bella a vedersi quasi mai col motore a pieni giri e più di una volta incline agli sbandamenti. Un personaggio in cerca d’autore che i tifosi bergamaschi, oramai palati (fin troppo?) fini, si augurano possa ripetere gli spettacoli ammirati nel recente passato europeo e, magari, migliorare quelli nella competizione nazionale, dove lo scudetto tricolore resta sempre qualcosa un pelino al di là: se delle possibilità o delle ambizioni, questo sarà anche compito della dirigenza, a un certo punto, renderlo noto.

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con gli highlights di Atalanta-Lecc
e 1-0

I voti della stampa, le considerazioni de La Penna Verde

FALCONE 6,05.Un paio di svarioni post sbornie natalizie, poi ordinaria amministrazione, con un pizzico di coraggio in più sulle uscite.

GENDREY 6,25. Indubbiamente la sua miglior prestazione stagionale: imperversa sulla fascia destra limitando al massimo le iniziative di Ruggeri. Anche quando gli servono palla sulla linea laterale senza fornirgli un successivo scarico, lui non si perde d’animo, non poggia all’indietro come avviene di solito ma fronteggia l’avversario a testa alta e spesso lo salta. Antidoping?

(VENUTI s.v.). In campo negli ultimi minuti, non ha nemmeno lontanamente la verve dell’odierno Gendrey.

BASCHIROTTO 6,05. Decisamente più a suo agio a destra, bel duello con Scamacca che si, ogni tanto gli sfugge, ma facendo tanta, tantissima fatica. Suo il salvataggio su tiro di Koopmeiners a botta sicura.

TOUBA 5,77. Non si vedeva dal patatrac dell’Olimpico, ciononostante è abbastanza pulito negli interventi e nell’affiatamento con Baschirotto. Forse un po’ troppo leggero quando fa rimbalzare il pallone che poi Pasalic stampa sulla traversa. Ma, soprattutto, nell’unica volta in cui Ramadani non ce la fa ad andargli in aiuto col raddoppio, casca nelle finte di Lookman sul tiro dell’1-0.

GALLO 6,6. Partita da incorniciare anche per l’altro esterno difensivo giallorosso: Zappacosta non lo prende e non lo dribbla praticamente mai, tanto da scatenare i mugugni del pubblico di casa. Sempre la scelta giusta, sia con la palla tra i piedi sia quando c’è da chiudere gli spazi. Fa galoppare la sua chioma al vento della fascia sinistra tenendo vive fino all’ultimo le speranze di pareggio. Si concede persino un sombrero su Scamacca.

KABA 6,6. Chi lo avesse visto giocare per la prima volta oggi si sarà stropicciato gli occhi: un centrocampista di quantità capace di venire fuori dal traffico nerazzurro usando correttamente tutte le parti del corpo. Ora bisogna capire come dare continuità a queste prestazioni.

RAMADANI 6,17. Ritorna sui suoi livelli calpestando praticamente tutte le zolle del campo. È ovunque, anche se non sempre efficace nei recuperi e, soprattutto, nelle conclusioni.

RAFIA 5,57. L’approccio dell’Atalanta uomo contro uomo mette a proprio agio giocatori come lui, che sicuramente alza il livello rispetto alle ultime scialbe prestazioni, ma non abbastanza per essere decisivo in questa categoria, come quando nel primo tempo si addormenta su un calcio d’angolo a favore e perde palla.

(GONZALEZ 5,67). D’Aversa lo lascia fuori quando, viste le tante assenze, era un po’ l’uomo più atteso, quantomeno quello più in forma. Entra e conferma lo stato di grazia ma a volte esagera nel portare palla, altre volte trova compagni stanchi che fisicamente non lo supportano.

OUDIN 5,9. Spostato sulla fascia come ai vecchi tempi, sembra trovarsi a suo agio solo quando può venire verso il centro del campo anziché sul fondo. Ma in pratica gioca meglio da fermo, quando col velluto sul piede può sventagliare aperture da una parte all’altra. Dopo aver chiamato Carnesecchi alla paratona su un tiro a botta sicura dal dischetto del rigore, subisce un fallo netto al limite dell’area al 94°: poteva essere l’ultima occasione per il Lecce, ma l’arbitro assegna punizione per l’Atalanta, sui cui sviluppi, frustrato, si fa ammonire.

KRSTOVIC 5,15. Torna titolare e torna a far vedere quelle che sono le sue caratteristiche principali. Sono tanti, però, i palloni che non riesce a difendere spalle alla porta ma, soprattutto, nell’unica occasione in cui può calciare verso Carnesecchi sparacchia male.

(PICCOLI 6,07). Una partita che non è come tutte le altre per lui. Parte un po’ a sorpresa dalla panchina e, nei pochi minuti che gli sono concessi, dimostra ancora una volta di essere avanti – al momento – a Krstovic. Anche lui, però, manda sul fondo una nitida palla gol.

STREFEZZA 5,75. Senza Banda, Almqvist e Sansone, è lui a doversi sobbarcare sulle spalle le necessità di qualità della squadra. Quando può sguscia via anche bene al suo marcatore diretto creando superiorità numeriche poi mal sfruttate, ma è sempre il lontano parente del giocatore che incantava l’anno scorso. Le sirene di mercato invernale, come al solito, non mancheranno: staremo a vedere quale effetto avranno sul giocatore.

(LISTKOWSKI s.v.). Sfrutta un attacco decimato per farsi rivedere in campo dopo un anno e mezzo. Ha sul piede la chance della vita per guadagnarsi – almeno per un weekend – i riflettori della Serie A, ma la spreca con un tiraccio, rischiando di aver rovinato perfino l’unica vetrina possibile per eventuali pretendenti in Serie B.

D’AVERSA 5,95. Quando ti mancano tre pezzi da novanta come Pongracic, Banda e Almqvist non parti proprio alla grande, specialmente se di fronte hai una delle squadre più forti del torneo. Invece a Bergamo si è visto esattamente il Lecce che si sperava di vedere, ovvero una squadra che, al di là degli interpreti, conosce la sua identità di gioco e lo mette in pratica, togliendosi di dosso un po’ di quella noblesse oblige che l’aveva limitata una settimana fa a San Siro. Certo, il gioco dell’Atalanta lascia spazio a qualsivoglia iniziativa ma, viceversa, tiene sempre sulla corda in fase difensiva. Il Lecce soffre il giusto e prova a pungere come può, prendendo gol nel suo momento migliore, come nelle peggiori sceneggiature sportive. In una partita che ha visto in grandissimo spolvero i due terzini, Gallo e Gendrey, oltre che un ritrovato Kaba, si può tranquillamente affermare che il Lecce non meritasse nella maniera più assoluta di perdere. Detto ciò, annotiamo due appunti sul taccuino. Il primo, per la squadra, è che due elementi come Oudin e Rafia possono e devono assolutamente dare di più alla fase di costruzione e finalizzazione del gioco, altrimenti tanto vale giocare con la diga di Kaba, Ramadani o Blin e affidarsi all’effervescenza giovanile di Gonzalez. La seconda, un po’ più in generale: viste le assenze e contro una squadra con la difesa a tre molto alta e che pratica l’uno contro uno come dogma, forse sarebbe stata la partita giusta per provare Strefezza dietro Krstovic e Piccoli. Sperimentare soluzioni, dare a tutti la possibilità di esprimersi anche in condizioni tattiche diverse quando si presenta l’opportunità, è anche un modo per includerli psicologicamente, accogliere le loro difficoltà e ampliare lo spettro delle soluzioni in corso d’opera. Da questo punto di vista, è stato un peccato non cogliere questa occasione.
Da parte della Penna Verde, buona fine e buon principio a tutte e tutti.

Le pagelle definitive: le medie voto finali in base ai giudizi della stampa locale e nazionale.

Atalanta Lecce 1-0 Lookman Gallo Kaba Krstovic pagelledefinitive SerieA 2023

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Serie A 2023/24: le pagelle definitive del Lecce

Lecce-Lazio 2-1
Fiorentina-Lecce 2-2
Lecce-Salernitana 2-0
Monza-Lecce 1-1
Lecce-Genoa 1-0
Juventus-Lecce 1-0
Lecce-Napoli 0-4
Lecce-Sassuolo 1-1
Udinese-Lecce 1-1
Lecce-Torino 0-1
Roma-Lecce 2-1
Lecce-Milan 2-2

Verona-Lecce 2-2
Lecce-Bologna 1-1
Empoli-Lecce 1-1
Lecce-Frosinone 2-1
Inter-Lecce 2-0