Lecce-Empoli 1-0: Pierotti 7,1 Almqvist 5,35 Sansone 7. Pagelle Definitive

Lecce-Empoli 1-0: Pierotti 7,1 Almqvist 5,35 Sansone 7. Pagelle Definitive

La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nazionale e locale, con le considerazioni della Penna Verde.

Il Lecce (6,35) dà continuità e sblocca alla fine un match che sembrava stregato come quello con la Roma. Una partita vinta da Gotti, non solo grazie agli ingressi dalla panchina.

Clicca qui per guardare la sintesi video
con gli highlights di Lecce-Empoli 1-0

Lecce Empoli 1-0 Pierotti Sansone Gotti Almqvist SerieA pagelle definitive

I voti della stampa, le considerazioni de La Penna Verde

FALCONE 6,55. Se di un portiere si dice che sia da grande squadra quando nell’arco dei 90° riesce ad essere concentrato sempre anche se gli arrivano uno o due tiri al massimo, allora Falcone ha dimostrato ancora una volta di essere pronto. Aveva iniziato la stagione un po’ titubante, specialmente fuori dai pali, quasi ospite della sua area di rigore. Settimana dopo settimana ha riacquistato i superpoteri e il doppio riflesso mostrato contro l’Empoli ne è prova inconfutabile. Sempre più alte le probabilità che le prossime sei partite saranno le ultime in maglia giallorossa.

GENDREY 6. Alterna cose buone ad altre meno nella posizione più alta richiesta da Gotti in fase di impostazione. Nel momento più difficile della partita sta per perdere una palla sanguinosa ma lotta strenuamente e ne viene fuori in mezzo a quattro. L’impegno non gli fa mai difetto, ma Cancellieri lo salta troppo facilmente.

(VENUTI 6,1). Sempre più a suo agio nel ruolo che negli anni fu, tra gli altri, di Roberdo Amodio, Renato Olive o Mimmo Di Carlo. Non parliamo ovviamente di posizione in campo ma di dodicesimo uomo (come il numero che ha sulla schiena), ovvero il cambio che il mister si gioca quando non c’è più bisogno di fronzoli ma di esperienza e testa sulle spalle.

PONGRACIC 6,4. Governa la difesa senza troppi patemi d’animo, con un’uscita in dribbling palla al piede strappa applausi al 54°.

BASCHIROTTO 6,55. Segue Cerri praticamente a uomo e questo lo porta ogni tanto a scambiarsi la posizione con Pongracic. Esperimento riuscito, riesce anche a rendersi pericoloso di testa e con un tiro da fuori.

GALLO 6,55. Beneficia dei metri di campo in più in avanti concessigli da Gotti e, ricevendo più avanzato, scatena la sua potenza mettendo palloni pericolosi in mezzo.

BLIN 6,35. Si conferma una volta di più indispensabile nello scacchiere tattico giallorosso per corsa, grinta, carisma e visione di gioco.

RAMADANI 6,35. Esalta il Via del Mare quando al 50° ne salta tre con altrettanti tunnel: è solo la sintesi di una partita di quantità e qualità, sintomo di una forma finalmente ritrovata.

ALMQVIST 5,35. Passo indietro rispetto a Milano, l’intesa con Gendrey non è quella di Gallo e Dorgu. Nell’unica occasione in cui punta l’uomo si allunga troppo la palla e, scivolando, commette fallo da ammonizione: sarà squalificato contro il Sassuolo, un’occasione per rifiatare e per riflettere.

(SANSONE 7). Fa l’uomo della provvidenza entrando e depositando il più facile dei gol vittoria, che riscatta quello incredibile mangiato contro la Roma.

OUDIN 6,05. Molto meglio in fase di impostazione arretrata che in quella di rifinitura avanzata, in cui necessita sempre troppi tempi di gioco.

(PIEROTTI 7,1). Nell’unica palla giocabile, dimostra caparbietà nel credere alla spizzata di Piccoli, astuzia nel circumnavigare Walukiewicz, talento nel fintare e mettere a sedere difensore e portiere e generosità nel servire il compagno meglio piazzato.

DORGU 6,2. Riportato a sinistra, lascia spesso spazio a Gallo portandogli via l’uomo e sfiora il gol trovando pronto Caprile.

(GONZALEZ 6,05). Entra per l’assalto finale contribuendo a non dare riferimenti alla difesa toscana.

PICCOLI 6,1. Si batte come un leone per tutta la gara e forse nell’unica volta in cui riesce nettamente a vincere un duello col salentino Luperto, il Lecce va in gol.

GOTTI 6,95. Sembrava un’altra partita stregata, di quelle in cui proprio non vuole entrare e per segnare devi andare in porta con tutta la palla. E il Lecce così fa. Dal canto suo Gotti la cucina perfettamente, abbassando Oudin o Blin sulla fascia in fase di impostazione per tenere sempre alti contemporaneamente terzini e ali a dialogare e schiacciare gli esterni empolesi, alle brutte usando il buon piede per sventagliare dall’altra parte sfruttando la superiorità numerica sul pressing avversario. Una mossa che sembra aver sbloccato finalmente la costruzione del Lecce (con D’Aversa l’azione partiva dai terzini che appoggiavano alla mezzala per poi sovrapporsi cercando il triangolo, perdendo metri di campo e lasciando il fianco scoperto se questa non riusciva a scaricare) e il numero di tentativi verso la porta parla da sé. L’attenzione difensiva e la rinnovata pericolosità sui calci piazzati completano il quadro di una partita che il Lecce ha meritato di vincere, dando continuità alle prestazioni viste contro Roma e pure Milan. Azzecca le mosse dalla panchina e predica prudenza in sala stampa: gli scontri diretti sono ancora tanti e il Lecce non era spacciato in caso di sconfitta, così come non è ancora salvo nonostante i tre punti in più.


Le pagelle definitive: la tabella con le medie voto finali in base ai giudizi della stampa locale e nazionale.

Clicca per ingrandire la tabella delle pagelle definitive (in grassetto i migliori e peggiori per ciascuna testata)

Serie A 2023/24: le pagelle definitive del Lecce

Lecce-Lazio 2-1
Fiorentina-Lecce 2-2
Lecce-Salernitana 2-0
Monza-Lecce 1-1
Lecce-Genoa 1-0
Juventus-Lecce 1-0
Lecce-Napoli 0-4
Lecce-Sassuolo 1-1
Udinese-Lecce 1-1
Lecce-Torino 0-1
Roma-Lecce 2-1
Lecce-Milan 2-2

Verona-Lecce 2-2
Lecce-Bologna 1-1
Empoli-Lecce 1-1
Lecce-Frosinone 2-1
Inter-Lecce 2-0
Atalanta-Lecce 1-0
Lecce-Cagliari 1-1
Lazio-Lecce 1-0
Genoa-Lecce 2-1
Lecce-Fiorentina 3-2
Bologna-Lecce 4-0
Torino-Lecce 2-0
Lecce-Inter 0-4
Frosinone-Lecce 1-1
Lecce-Verona 0-1
Salernitana-Lecce 0-1
Lecce-Roma 0-0
Milan-Lecce 3-0

Intervista a “Rocksteady” Freddie Reiter, New York Ska Jazz Ensemble

Intervista a “Rocksteady” Freddie Reiter, New York Ska Jazz Ensemble

Rocksteady Freddie, NYSJE: “Il nostro ska-jazz newyorchese concretizza l’utopia del sogno americano: unisce culture, abbatte barriere, connette persone”.

intervista rocksteady freddie reiter new york ska jazz ensemble 2023


Esattamente 30 ani fa, nel 1994, nasceva il New York Ska Jazz Ensemble, complesso di musicisti eterogenei – alcuni dei quali provenienti anche da progetti importanti come Skatalites, Scofflaws o Toasters – che hanno creato un sound unico mescolando sapientemente Blues, Rock, Soul, Funk, Reggae e, naturalmente, Ska e Jazz. I fondatori del gruppo, Fred “Rocksteady” Reiter (frontman e sassofonista) e Rick Faulkner (compositore e trombonista), erano due componenti dei Toasters già da un paio d’anni quando lo storico leader Robert “Bucket” Hingley, incuriosito da questo progetto parallelo portato avanti dai due, aveva promesso loro di produrgli un disco sulla sua etichetta, la Moon Records. Alla fine gliene pubblicherà ben tre tra il 1995 e il 1998, prima di lasciargli spiccare il volo.

Un decollo non facile, che Rocksteady Freddie ha curato personalmente dalla promozione iniziale fino ai primi tour, caricandosi tutto sulle sue spalle quando Faulkner ha deciso di lasciare. Grazie a quel lavoro, però, il New York Ska Jazz Ensemble oggi può vantare tre decenni di concerti in ogni angolo del pianeta, dieci album in studio e tre live e oltre trenta musicisti di assoluto livello tra resident, turnisti ed ex collaboratori.

playlist summer musica estate 2023 funk rnb reggae jazz pop

Una pozione magica musicale che affonda le sue radici nel meltin’ pot newyorchese e che Rocksteady Freddie rivendica con insistenza quasi disperata. E senza quella patina di superbia a stelle e strisce cui siamo un po’ abituati, quel “siamo meglio noi” alla base di tutto il colonialismo culturale (e non solo, purtroppo) statunitense. Sorprendentemente, invece, è al contrario. Dietro il sorriso sempreverde di Fred Reiter si percepisce la fatica di chi, nel corso degli anni, ha portato la sua musica in giro per il mondo cercando di svincolarla dai pregiudizi anti-americani. Un newyorchese bianco che ha preso due generi musicali storicamente simbolo della liberazione nera dai bianchi e ne ha fatto un sound originale, proponendola di fatto alle stesse platee mondiali che in questi generi hanno sempre trovato fonte di ispirazione per lotte, proteste e rivendicazioni, spesso e volentieri proprio contro la superpotenza americana.

Un cortocircuito non banale, poiché per quanto si possa dare per scontato che nessun cittadino rappresenti le scelte dei propri governi, la diffidenza può rimanere inconscia. E trasparire anche dietro un sorriso e alle parole che Rocksteady Freddie magari non dice, ma che non può fare a meno di farti arrivare quando parla di band in “bianco e nero”, di mescolanza di culture e sottoculture, di generi e sottogeneri, di connessione spirituale con il pubblico, che sia lì per ascoltare o per ballare. Nel rivendicare tutto questo come sound specificamente newyorchese, Reiter non fa altro che ricordarci che di fatto proviene da una città messa su da migranti, reietti, provenienti dai paesi più disparati, in cerca solo della felicità e di una condizione di vita migliore. E in questo, lo ska-jazz newyorchese dei NYSJE concretizza quel sogno americano che purtroppo è rimasto solo utopia, abbattendo barriere, unendo culture e connettendo le persone.

E no, Rocksteady Freddie queste cose non le dice, ma le fa. Perché, in fondo, è “solo” un musicista: è la musica a parlare per lui.

Leggi l’intervista completa a Rocksteady Freddie Reiter (New York Ska Jazz Ensemble) sul sito di CoolClub cliccando qui

intervista rocksteady freddy fred reiter new york ska jazz ensemble podcast

Ascolta il podcast dell’intervista andato in onda nella 6° puntata della XVII stagione di R&D Vibes cliccando qui