La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nazionale e locale, con le considerazioni della Penna Verde.

L’Inter si mangia il Lecce (5,15) in quattro bocconi, sia al sangue sia ben cotto. Paradossalmente, però, è la migliore delle ultime tre uscite dei giallorossi: un minimo conforto in vista del rush finale.

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con gli highlights di Lecce-Inter 0-4

I voti della stampa, le considerazioni de La Penna Verde

FALCONE 5,4. Un paio di interventi sui suoi livelli all’interno di una gara dove, ahinoi, i livelli sono ancora più alti.

GENDREY 5,15. La coppia Dimarco-Augusto farebbe girare la testa un po’ a chiunque in questa Serie A.

BASCHIROTTO 4,85. In un’intervista ha dichiarato che Arnautovic è stato l’attaccante più difficile da marcare l’anno scorso. Forse per questo deve averlo studiato talmente tanto in attesa di questa partita, che quando in campo ci vanno Martinez e Sanchez non se l’aspetta e va in barca. Tiene in gioco l’argentino sull’1-0 (anche se in realtà Touba il fuorigioco lo alza da singolo e non da reparto) e in generale è totalmente disorientato dai continui scambi di posizione dei due. Prova a metterci un po’ di personalità, in fase di costruzione, almeno quello.

TOUBA 4,4. E dire che lo avevamo avvisato… Sullo 0-1, scaturito peraltro da un suo lancio sballato, decide di alzare la linea dell’offside in autonomia e marcando illeggittimamente Martinez sull’esterno. Quando la palla capita dalle sue parti la respinge sempre mollemente, sia di testa sia di piede, guarda da umarell con le mani dietro la schiena Sanchez mettere in mezzo per Frattesi, eccetera eccetera. Finora solo partite impossibili per lui, una prova d’appello gli andrebbe concessa.

(GONZALEZ 5,15). Entra per Touba rilevando il posto in mezzo al campo di Blin, che scivola difensore centrale. Mossa sensata se si fosse trattato di recuperare una partita normale, ma contro l’Inter purtroppo non sposta nulla. Anzi, De Vrij gli stacca in testa per lo 0-4.

GALLO 5,2. Ingaggia un bel duello con Dumfries e lo porta avanti fino alla fine, anche quando – stremato – resta in campo con uno strappo che ad ogni allungo gli provoca urla di dolore. Da un suo cross preciso per poco il Lecce non pareggia.

RAFIA 5,45. Titolare un po’ a sorpresa, sfodera una prestazione sui livelli di inizio stagione. Molto spesso è lui a far riferimento per Ramadani e non viceversa, riesce a pulire un buon numero di palloni dando sempre l’impressione di poter far ripartire la squadra. In fase di non possesso, però, si fa affettare come il burro.

(KABA 5,1). Entra e prova a dare un po’ di intensità a una partita già finita.

RAMADANI 5,05. Non è nel suo miglior periodo di forma ormai da troppe partite. Perde troppo vistosamente il duello col giovane connazionale Asslani.

(BERISHA n.g.). Campione d’Italia Primavera, esordisce contro i futuri campioni d’Italia della Serie A dopo un acciacco a Ramadani, giusto in tempo per far proferire allo stadio la stessa frase all’unisono: e anche oggi, Pierotti gioca domani.

BLIN 5,45. L’unico che prova a tenere alto l’animo della squadra, sfiora pure il pareggio nel secondo tempo con un tuffo di testa che meritava davvero miglior sorte. Ma non può nulla quando l’Inter decide di saltare il centrocampo, né quando viene spostato in difesa al fianco di Baschirotto.

ALMQVIST 5,1. Chi si aspettava un giocatore alla Sesa, Vugrinec o Chevanton capace di tenere testa anche ad avversari più blasonati, temiamo stia rimanendo deluso.

(OUDIN n.g.). Anche in questo caso, e a maggior ragione, forse sarebbe stato meglio dare minuti a Pierotti. Almeno per vedere che faccia ha.

PICCOLI 5,4. È un piacere vederlo fare a sportellate con De Vrij o Carlos Augusto, sui quali ogni tanto riesce pure ad avere la meglio. Ha sulla testa due belle occasioni nel primo tempo, una particolarmente limpida. Nel secondo, quando le cose si mettono male, appena ha un metro davanti scaglia il suo sinistro velenoso da fuori area verso la porta facendo volare Audero per i fotografi. Nonostante la sconfitta pesante e la terza partita consecutiva senza che la squadra faccia gol, lui comunque ci mette tutto il suo per confermarsi un titolare – in questo momento – inamovibile.

SANSONE 5,15. Titolare per le non ottimali condizioni di Banda, fa quello che può, incluso un fendente di sinistro che non va eccessivamente lontano dal sette alla destra di Audero. Comunque troppo poco per impensierire la difesa dell’Inter.

(BANDA 5,6). Entra come mossa della disperazione e riesce a modo suo a mettere in difficoltà i suoi diretti avversari, sfiorando anche la rete con un tiro che fa la barba al palo. E per la stampa è il migliore in campo.

D’AVERSA 4,94. Avere l’opportunità di giocare contro la finalista Champions dovrebbe essere sempre un onore. E se in molti da tutto il Sud Italia devono venire fino a Lecce per poterla ammirare dal vivo lo è ancora di più. Il fatto che schieri le riserve subito dopo il turno di coppa e alla vigilia del recupero infrasettimanale con l’Atalanta non toglie nulla allo spettacolo, anche perché la stella Lautaro – a differenza di un certo Cristiano Ronaldo anni fa – c’è e, difatti, si vede. Riserve poi, tutta gente che sarebbe titolarissima in giallorosso, per dire.
È ovvio che il Lecce – che già non gioca ad armi pari coi Bologna e coi Torino – non possa pretendere di farlo con l’Inter, ma ha sempre e comunque il dovere di scendere in campo facendo il possibile (e anche l’impossibile) affinché i pianeti si allineino e i miracoli si compiano.
Purtroppo stavolta non è successo, ma un segnale di ripresa rispetto alle deludenti prestazioni contro Bologna e Torino si è visto, anzitutto nei tentativi verso la porta: ben sei, spesso frutto di un caparbio pressing alto che, in alcuni casi, ha messo in difficoltà la retroguardia meneghina. Il rovescio della medaglia è stata la distanza tra i reparti una volta saltata la prima linea di pressione: centrocampo troppo sfilacciato e difesa nel limbo se salire a prendere il portatore o restare sulle punte (vedi primi due gol).
Certamente non sfruttare nemmeno una delle occasioni create non fa altro che dare coraggio all’avversario e viceversa, una lezione che il Lecce dovrà assolutamente ricordare nelle prossime giornate. Da domenica in poi inizia, come tutti sanno, un altro campionato a partire da quel Frosinone che se la stava giocando allo Juventus Stadium, salvo poi perdere nei minuti di recupero come spesso ultimamente gli è accaduto. Sarà di fondamentale importanza arrivare a questa partita senza scorie, e questo vale per entrambe le squadre: chi fra salentini e ciociari riuscirà a mettere una pietra sopra le ultime settimane sportive e resettarsi in vista del rush finale, molto probabilmente si porterà via l’intera posta dal Matusa.

Le pagelle definitive: la tabella con le medie voto finali in base ai giudizi della stampa locale e nazionale.

Clicca per ingrandire la tabella delle pagelle definitive (in grassetto i migliori e peggiori per ciascuna testata)


Serie A 2023/24: le pagelle definitive del Lecce

Lecce-Lazio 2-1
Fiorentina-Lecce 2-2
Lecce-Salernitana 2-0
Monza-Lecce 1-1
Lecce-Genoa 1-0
Juventus-Lecce 1-0
Lecce-Napoli 0-4
Lecce-Sassuolo 1-1
Udinese-Lecce 1-1
Lecce-Torino 0-1
Roma-Lecce 2-1
Lecce-Milan 2-2

Verona-Lecce 2-2
Lecce-Bologna 1-1
Empoli-Lecce 1-1
Lecce-Frosinone 2-1
Inter-Lecce 2-0
Atalanta-Lecce 1-0
Lecce-Cagliari 1-1
Lazio-Lecce 1-0
Genoa-Lecce 2-1
Lecce-Fiorentina 3-2
Bologna-Lecce 4-0
Torino-Lecce 2-0

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