Empoli-Lecce 1-1: Falcone 7,35 Krstovic 5,2 Rafia 5,2. Pagelle Definitive

Empoli-Lecce 1-1: Falcone 7,35 Krstovic 5,2 Rafia 5,2. Pagelle Definitive

La media voto dei calciatori del Lecce in base alle Pagelle della stampa nazionale e locale, con le considerazioni della Penna Verde.

Senza i leader tecnici Baldanzi e Strefezza, lo spettacolo tra Empoli e Lecce (5,91) è da rimandare a tempi migliori. Lo provano i due gol rocamboleschi e una palla bollente da far tenere preferibilmente agli avversari.

L’AVVERSARIO: EMPOLI. Su queste pagine non abbiamo mai nascosto l’illimitata stima per Andreazzoli, sponsorizzato – ogni volta che il Lecce si appresta a cambiare allenatore – come migliore scelta possibile per la panchina giallorossa. Bravissimo con i giovani, sa lanciarli e motivarli con la giusta dose di bastone e carota, crea una efficiente fase offensiva a fronte di una caparbia fase difensiva senza fronzoli. Ovviamente, anche lui lavora col materiale a disposizione e l’Empoli non brilla particolarmente di luce propria come in altre annate più prestigiose. In particolare, i giovani appaiono ancora troppo acerbi (Cambiaghi, Cancellieri, Shpendi) e i maturi troppo… maturi (Caputo, Bereszinski, Berisha). Il cocktail azzurro, insomma, non sembra dei meglio riusciti, eppure i toscani sono lì a giocarsela con tutti, Lecce compreso. Dal punto di vista tattico, dunque, c’è ben poco da commentare a margine di uno scontro salvezza dove entrambe le squadre hanno messo in campo agonismo e poco più. Il poco più, però, lo ha messo l’Empoli di Andreazzoli, pur senza eccellere. E in assenza dei due leader tecnici Baldanzi e Strefezza, lo spettacolo visto da entrambe le parti è, sicuramente, da rimandare a tempi migliori.

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con gli highlights di Empoli-Lecce 1-1

I voti della stampa, le considerazioni de La Penna Verde

FALCONE 7,35. In stato di grazia, compie tre o quattro miracoli (di cui uno sul “canterano” Luperto) che evitano al Lecce una pesante sconfitta.

GENDREY 6,05. Senza infamia e senza lode, non sta mostrando l’upgrade che tutta la piazza si aspettava. Cuadrado è un orizzonte sbiadito e sempre più difficile da raggiungere.

PONGRACIC 6,7. Sfiora il gol di testa che forse avrebbe meritato. Poi annulla prima Caputo poi Shpendi, ma come contro il Milan quando subisce un 1 vs 1 in profondità (Cambiaghi su palla persa da Dorgu) lascia troppo spazio per la conclusione, affidandosi a San Falcone.

BASCHIROTTO 6,05. Appena prova ad uscire fuori dal seminato della spazzata emergono i limiti tecnici che solo un’autostima oltre la Via Lattea erano stati in grado di celare.

DORGU 5,3. Con Empoli completa molto probabilmente il ciclo di partite da titolare, tornando dalla prossima a fare il subentrante. Il ciclo, appunto, perché è giusto che lui e Gallo si alternino in base ai momenti di forma. E se non lasciamo ad un ragazzo di 19 anni (per di più dal talento conclamato ma chiamato al grande salto dalla Primavera alla A) la possibilità di sbagliare per imparare, significa che non abbiamo capito nulla. Ma non del calcio, proprio della vita in generale.

(GALLO 5,75). Entra per limitare i danni procurabili su quel lato da Cambiaghi. Non ci riesce, anche perché la squadra coi cambi compie una inspiegabile involuzione nella propria metà campo.

GONZALEZ 6,15. L’ammonizione dopo tre minuti di gioco è quantomeno eccessiva, anche considerando successivi interventi simili e non sanzionati. Lui la soffre ma rimane comunque un riferimento nelle due fasi, rendendo la vita difficilissima all’ex Maleh. E per poco, come col Bologna, non sfiora il gol con un inserimento in scivolata.

(BLIN 5,78). La squadra, che già non stava girando bene, con i cambi e dunque anche col suo ingresso gira anche peggio.

RAMADANI 5,55. Una delle peggiori, se non la peggiore prestazione da quando è in giallorosso. Non serve aggiungere altro.

(KABA s.v.). Entra e perde subito due duelli aerei con Grassi. Non proprio quello che ci si aspettava.

OUDIN 5,65. Lezioso, continua a perdere quel tempo di gioco utile a sorprendere in transizione la linea difensiva avversaria.

(RAFIA 5,2). Il karma gli restituisce quello che gli aveva dato con la palla della speranza scodellata in mezzo per il rigore contro il Bologna, sotto forma di auto-gollonzo degno della migliore Gialappas.

BANDA 6,7. Prima fa stirare il vecchio Bereszinski, poi costringe il giovane Ebuehi a stare sulle sue da quella parte di campo. Buggera Berisha con un tiro velenoso che gli rimbalza sotto le gambe. Più di così sarebbe bello, ma onestamente non crediamo possa fare. Avrebbe bisogno di supporto, sia sulla sua fascia, sia di qualcuno che dall’altra parte gli dia un po’ di respiro facendo ogni tanto pure lui qualche uno contro uno.

PICCOLI 5,95. Finalmente titolare, lotta, si sbatte e sfiora pure il gol finché ne ha. Va bene così.

(KRSTOVIC 5,2). No, non ci siamo. Entra e il Lecce gioca con un uomo in meno.

SANSONE 5,5. Anche per lui chance dall’inizio, anche lui mal supportato dalla squadra.

D’AVERSA 5,72. Stavolta è tradito dai cambi. Si perché la squadra si accartoccia su sé stessa paradossalmente quando entrano forze fresche. Ben si sapeva, alla vigilia, che quella con l’Empoli sarebbe stata una gara a chi avrebbe fatto tenere più palla all’avversario e che il rischio, puntualmente avveratosi, sarebbe stato quello di assistere a un match mediocre.
Il Lecce ci mette quello che ha nel primo tempo, sfiora un paio di volte il gol e subisce solo un break dopo l’empasse di Dorgu su Cambiaghi. Dopodiché, nel secondo tempo, lascia campo all’Empoli, trova un vantaggio fortunoso e subisce il pari in egual maniera. Ma era evidente che, se la partita fosse durata qualche minuto in più e se in porta ci fosse stato qualcun altro al posto di Falcone, l’Empoli avrebbe portato a casa i tre punti. Troppi giocatori stanno diventando dei “casi”: Strefezza su tutti (ok la disastrosa prova contro il Bologna, ma tenerlo in panchina così per 90 minuti…), ma anche Krstovic o lo stesso Gendrey, irriconoscibile rispetto a un anno fa. La produzione offensiva è ai minimi storici eppure – eppure – il Lecce non perde. Interpretiamolo, allora, come un segno ottimistico del destino, ma urge ritrovare quella voglia, quella cattiveria, quella sfrontatezza e, perché no, anche quel sorriso di inizio stagione.
Perché il Cagliari contro il Sassuolo pur di recuperare la partita ha finito con in campo Pavoletti, Lapadula, Petagna, Luvumbo, Shomurodov, Viola e Mancosu: sette attaccanti. Un’iperbole, è certo, ma che lancia un messaggio: osare paga, il Lecce non difetta certo in cuore (e lo ha dimostrato nelle varie rimonte) per cui non c’è motivo di accomodarsi sempre e comunque su cambi ruolo per ruolo e non rischiare, ad esempio, le due punte pesanti per riempire l’area. A Mister D’Aversa, evidentemente un po’ imbolsito proprio come la sua squadra, il compito di rispondere sul campo già dalla prossima, complicatissima, sfida con la sorpresa Frosinone degli ex Di Francesco e Monterisi.

Empoli Lecce 1-1 Falcone Krstovic Banda Rafia SerieA paagelle definitive


Le pagelle definitive: le medie voto finali in base ai giudizi della stampa locale e nazionale.

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Clicca per ingrandire la tabella delle pagelle definitive (in grassetto i migliori e peggiori per ciascuna testata)


Serie A 2023/24: le pagelle definitive del Lecce

Lecce-Lazio 2-1
Fiorentina-Lecce 2-2
Lecce-Salernitana 2-0
Monza-Lecce 1-1
Lecce-Genoa 1-0
Juventus-Lecce 1-0
Lecce-Napoli 0-4
Lecce-Sassuolo 1-1
Udinese-Lecce 1-1
Lecce-Torino 0-1
Roma-Lecce 2-1
Lecce-Milan 2-2

Verona-Lecce 2-2
Lecce-Bologna 1-1